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Conferenza stampa Allegri: «Chiesa out. Io nervoso? Ecco la verità» – VIDEO
Conferenza stampa Allegri: le parole del tecnico bianconero alla vigilia di Spezia Juve, valida per la 23esima giornata di Serie A
(inviato all’Allianz Stadium) – La Juve vuole lasciarsi alle spalle il pari in Europa League con il Nantes per tornare a concentrarsi sul campionato. Domani i bianconeri sono ospiti dello Spezia per dare continuità alle due vittorie consecutive.
Nel giorno di vigilia, sabato 18 febbraio, Massimiliano Allegri è intervenuto in conferenza stampa alle 14.15 per presentare il match davanti ai media. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.
IMPORTANZA DELLA TRASFERTA DI DOMANI – «È una partita di campionato, dobbiamo continuare i nostri mini-obiettivi in questo momento. Abbiamo Torino, Udinese e il Monza a pari punti: riuscendo a battere la Fiorentina l’abbiamo messa a 5 punti, ora abbiamo queste due squadre davanti e l’obiettivo è raggiungerle prima possibile. A Spezia è complicato: è un campo è difficile, loro creano molto. Contro il Napoli hanno avuto occasioni importanti sullo 0-0, con l’Atalanta sono passati in vantaggio. Lì le partite non finiscono mai, ci vuole una partita giusta, fatta con grande attenzione, determinazione e della buona tecnica».
EVITARE DI PENSARE GIA’ A GIOVEDI’ – «Come ho detto prima, noi abbiamo avuto una settimana di rebound dopo la partita con l’Atalanta, dandoci l’obiettivo di scalare più posizioni possibili in classifica. Indipendentemente da quello che succede fuori, che è successo e che succederà perché ora non si sa, noi dobbiamo lavorare sui punti fatti in campionato altrimenti perdiamo la realtà. La realtà è quella della classifica con dei mini-obiettivi ma il dato di fatto però è che abbiamo fatto 44 punti. Su questo dobbiamo lavorare. L’Europa League non è compromessa, in Europa vincere è sempre difficile. Poi il calcio è strano: pur giocando un pezzo della partita in cui potevamo fare meglio, abbiamo avuto occasioni importanti e non le abbiamo sfruttate. Dobbiamo alzare la percentuale realizzativa delle occasioni che stiamo facendo e su questo ci stiamo lavorando».
TURNOVER – «Quelli che giocano tante partite sono abituati. Per quanto riguarda domani, non sarà disponibile Chiesa perché ha giocato due partite in quattro giorni ed era molto affaticato e molto stanco. Com’è normale che sia dopo esser rimasto fermo 10 giorni e aver giocato due partite in quattro giorni e quindi non sarà disponibile. Rientrerà Perin e giocherà lui. Per quanto riguarda gli altri dovrò valutarli: stanno recuperando, abbiamo ancora una giornata di recupero ma ci saranno dei cambi».
KEAN TITOLARE – «Tre che giocano sono Kean, Perin e Rugani. Bremer è squalificato, Bonucci non è ancora in condizioni ottimali. Sta bene ma non è ancora pronto per giocare dall’inizio. È nel gruppo e sono molto contento. Gli altri devo valutare e decidere».
PROBLEMA EUROPA – «Assolutamente no. Bisogna migliorare le prestazioni all’interno della partita, soprattutto quando dobbiamo comandarle noi com’è successo l’altra sera. Dopo l’1-0 abbiamo rallentato il gioco, soprattutto la circolazione della palla è stata molto lenta, invece di essere più convinti nel cercare il secondo gol. Abbiamo preso gol nell’unica volta in cui sono venuti avanti. A dimostrazione che il Nantes è stato molto bravo a rimanere dentro la partita, noi siamo un po’ usciti e alla prima occasione ci hanno punito».
PIU’ COMPRENSIONE DALL’AMBIENTE – «La comprensione no, non dobbiamo averne bisogno. Dobbiamo cercare di fare il meglio, perché in campionato dobbiamo fare una scalata importante e fare un tot di punti indipendentemente da cosa succede fuori. In Europa dispiace, ma a dimostrazione che in Europa partite facile non ce ne sono. Andremo a Nantes per fare la partita giusta che ci consenta di passare il turno e ne abbiamo le possibilità. Poi siamo in semifinale di Coppa Italia e anche lì vedremo».
HUIJSEN – «Il ragazzo è molto bravo, però credo che quest’anno ci sono già 5/6 ragazzi all’interno della prima squadra. Di questo sono contento poi l’anno prossimo vedremo. Dobbiamo finire l’anno nel migliore dei modi perché abbiamo tutta la stagione da giocare e poi vedremo l’anno prossimo chi tenere in prima squadra e chi deve andare a giocare».
DIVENTARE NONNO – «È stata una situazione strana, ieri sono andato a trovare mia figlia ed è una situazione strana. Quando ti nasce una figlia è una cosa completamente, ma stanno tutti e due bene e sono molto contento».
PIU’ BLOCCATA IN TRASFERTA – «Abbiamo fatto 9 gol in 9 trasferte, fortunatamente ne abbiamo fatti 3 a Salerno altrimenti la media era più bassa. Bisogna migliorare la percentuale realizzativa. Noi abbiamo visto che a livello di occasioni costruite e fatte in una partita ne abbiamo più o meno, già l’anno scorso era più bassa rispetto alle annate precedenti. Quindi dobbiamo assolutamente migliorarla».
GESTIRE GLI IMPREVISTI – «Su questo ci abbiamo ragionato e riflettuto, è una cosa che va migliorata. È più una cosa mentale. In una partita o in una stagione non puoi pensare di non prendere mai gol, è impossibile. Anche quando vai in vantaggio, va in svantaggio o ti recuperano, in quei momenti lì devi avere la lucidità che c’è tanto tempo per vincere la partita come giovedì. Col Nantes abbiamo preso il gol dell’1-1, mancavano 30 minuti più recupero e dovevamo avere la serenità, la velocità di passaggio, la tranquillità per trovare il secondo e di conseguenza il terzo gol. Sotto quell’aspetto siamo disequilibrati: siamo partiti molto bene giovedì, abbiamo rallentato e poi quando abbiamo ripreso siamo andati più forte rispetto a quanto necessario. Su quello dobbiamo lavorare e trovare un equilibrio, ma lo stiamo facendo».
NERVOSO – «Non sono nervoso. È successa una cosa con qualcuno che fischiava dei ragazzi, dei giocatori che sono entrati in campo senza motivo e non è giusto. Poi a fine partita è giusto fischiare se la squadra perde, ma non è giusto farlo con chi entra a prescindere. Per quanto riguarda l’altra sera, è stata una reazione magari sbagliata ma posso essere criticato su tante cose, tantissime cose come ad esempio se la squadra gioca male, se dobbiamo fare meglio, ma c’è una cosa: sui dati di fatto non bisogna parlare, i numeri sono quelli. Fai un tema, ed è opinabile perché uno può scrivere cosa vuole, ma in matematica 1+1 fa 2 e non fa mai 3. Su quello non si discute: accetto che sono un allenatore scarso, che le squadre mie han fatto schifo, fa parte della critica, ma sui numeri non si discute. Poi voglio spiegare una cosa: il corto muso è semplice, era rivolto al campionato, è stata trasformata nelle partite singole. È un’opinione, ma non ho detto quella cosa lì. È stata travisata, camuffata e rigirata. Hai presente quando giri la frittata, uguale. Io mi ci diverto. Detto questo mi dispiace per la reazione dell’altra sera, però certe cose non vanno bene. Io le reazioni non le ho se vengo criticato. Tu puoi avere opinioni diverse da me e non dico che la mia è giusta e la tua è sbagliata, ma sui numeri non è opinabile niente. Questo che sia chiaro».
SI OFFENDE SE DOMANI VINCE 1-0 – «Io spero di vincere 3-0. A Salerno ho detto ai ragazzi di cercare di vincere con tre gol di scarto altrimenti in panchina… Ora che sono nonno vorrei veder crescere mio nipote, se tutte le partite finiscono 1-0… Ieri sono andato da mio nipote e su un foglio sopra di lui c’era scritto ‘Nonno mi raccomando non 1-0’. Ha capito subito, è sveglio».
SENTE LA MANCANZA DELLA VOCE DELLA SOCIETA’ – «La società non manca mai perché la Juventus è la società più forte che c’è. La Juve ha ottenuto risultati con tanti allenatori, con tanti giocatori diversi e io sostengo che i risultati li fanno le grandi società. Poi con interpreti diversi, bravi, ma la società è la base di cemento armato per fare risultati. Ora più che mai è presente visto che ci hanno tolto 15 punti. Veronesi ha scritto che in Italia si vuol far credere che ci han rubato la Gioconda ma non è vero. Ha fatto un paragone carino».