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Conferenza stampa Conceicao pre Juve Milan Supercoppa: «Nessuna emozione, domani voglio battere Francisco. Tomori fa parte del gruppo»
Conferenza stampa Conceicao pre Juve Milan Supercoppa: le sue dichiarazioni alla vigilia della semifinale di Riyad
Primo titolo della stagione in palio. A Riyad va in scena la Final Four della Supercoppa italiana, con la Juve impegnata contro il Milan venerdì 3 gennaio nella semifinale. In caso di vittoria, la finalissima di disputerà lunedì contro la vincente di Inter-Atalanta.
Nel giorno di vigilia, giovedì 2 gennaio, Sergio Conceicao interviene in conferenza stampa alle 11 italiane (le 13 locali) per presentare il match davanti ai media presso l’Al-Awwal Park Stadium. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.
PRIMI GIORNI – «Ho trovato una squadra umile e che vuole imparare. Vuole capire cosa vogliamo noi ora. Questa è la base per fare un lavoro di qualità. Abbiamo poco tempo per lavorare ma siamo stati incisivi nel dire quello che la squadra deve migliorare nei vari aspetti del gioco a partire già da domani».
MOMENTO – «Sono tutte partite e momenti diversi. Certo che volevo più tempo per lavorare e più giocatori disponibili ma quando ho accettato lo sapevo. Non devono essere scuse, dobbiamo affrontare la partita a testa alta. Mancano due allenamenti, dobbiamo essere incisivi in quello che vogliamo fare noi per vincere la partita. Questo è fondamentale».
EMOZIONE PER LA SFIDA COL FIGLIO – «Non sono per niente emozionato, ho avuto 39 di febbre stanotte. A casa sono suo padre, domani è un mio avversario. Non c’è nessuna emozione, lo voglio battere e spero di essere più felice di lui domani».
DIFFICILE COMINCIARE CONTRO LA JUVE – «Non è più facile o più difficile, dobbiamo fare una grande partita a prescindere dall’avversario. I giocatori devono capire il momento che adesso non è bello. Dobbiamo cambiarlo lavorando, le parole non contano nulla. Contano i risultati e quello che vogliamo è vincere domani per giocare la finale lunedì».
VALUTAZIONE SUL FIGLIO E SULLA JUVE IN GENERALE – «Le caratteristiche di mio figlio lo aiutano in Italia. Ma per me non è una novità, un giocatore non deve avere solo le qualità tecniche. Lui lo sa e lo sanno anche le mie squadre. Chi ha solo qualità con me non gioca. Può fare bene ovunque con questa mentalità. La Juve ha tanti giocatori di qualità, giovani che lavorano in maniera compatta. Hanno preso pochissimi gol e noi dobbiamo capire come smontare questa fase difensiva. Io non voglio castrare il talento ma dobbiamo essere compatti e aggressivi. Per me il calcio è questo, solo così si può essere una squadra competitiva».
TOMORI – «Non ho parlato di mercato, non ho avuto neanche il tempo. Tomori fa parte del gruppo come tutti gli altri che sono a disposizione e questa è la cosa più importante per me».
OBIETTIVI – «Non sono magico né visionario, dobbiamo fare i risultati. A maggio faremo i conti. Facciamo un lavoro fantastico, con tanta pressione. Domani lo stadio è pieno, siamo conosciuti e guadagniamo pure un pò di soldi. Dobbiamo sfruttare questa fortuna, il momento lo dobbiamo cambiare con il lavoro e con il nostro talento».
MILAN JUVE DI CAMPIONATO – «Ho visto con due squadre di paura di perdere e l’ho detto ai giocatori. Da entrambe le parti ci sono calciatori di grande qualità, domani dobbiamo competere per vincere guardando anche la fase difensiva che è fondamentale».
PARAGONE CON ALLEGRI, CONTE E SIMEONE – «Ho grande rispetto per tutti ma il modo di vedere il calcio è diverso per tutti. Tutti quelli che hai nominato hanno fatto già tanto a grandi livelli, per giudicare me devo portare risultati. Parlare ok ma dobbiamo agire già da domani per portare un ambiente diverso».
SITUAZIONE INFORTUNATI – «Non sono un medico, ci sono calciatori che hanno fatto un solo allenamento. Sia che inizino sia che giochino a partita in corso non hanno 90 minuti nelle gambe. Lo devo tenere in considerazione».
RISCHIO ALLENARE IL MILAN – «Siamo stati ricevuti in maniera molto simpatica, grazie mille per l’ospitalità. Rischio allenare il Milan? La vita è tutto un rischio, se non volevo questo restavo a casa. Allenare il Milan è un piacere e un orgoglio, non un rischio».
CAMPIONATO ARABO – «Il campionato arabo è cresciuto molto, tanti giocatori di qualità che sono arrivati. Allenatori anche portoghesi. Si sente questa passione».
RESPONSABILITA’ – «Le responsabilità di difendere questi colori sono tantissime, ha tifosi in tutto il mondo. Cercheremo di fare una bella figura».
SE HA CHIESTO OTAVIO – «Otavio è stato mio giocatore per tanti anni: è come un figlio per me. E, come i figli, ha preso tante botte in testa e adesso è amico mio».
INTENZIONI PER IL FUTURO – «Le mie intenzioni non le dico e il passato è il passato. Prima c’erano altri allenatori, ora sono qua io: cercheremo di fare bene ora per avere un futuro migliore».