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Conferenza stampa Danilo: «Vincere la Coppa per dare un senso diverso alla stagione. Scriviamo una piccola parte di storia»

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Conferenza stampa Danilo: le parole del difensore bianconero alla vigilia di Atalanta Juve, valida per la finale di Coppa Italia

(inviato all’Olimpico) – Dopo il pareggio casalingo con la Salernitana, i bianconeri puntano ora l’obiettivo Coppa Italia. Domani sera gli uomini di Allegri tornano in campo alle ore 21:00, nel match valido per la finale della competizione contro l’Atalanta.

Nel giorno di vigilia, martedì 14 maggio, Danilo interviene alle 19.15 in conferenza stampa per presentare il match davanti ai media. Juventusnews24 segue LIVE le sue parole.


QUANTO CONTA QUESTA FINALE – «Arrivare e magari vincerla darebbe un senso diverso alla stagione. Siamo riusciti a raggiungere il traguardo Champions, ma quello che portiamo sempre al museo sono i trofei. Sarebbe un premio per la resilienza e il lavoro di squadra che facciamo ogni giorno».

COME STA FISICAMENTE – «Sto bene. Ho avuto un problemino fisico, ma ho recuperato bene e ho lavorato bene. E’ una gara talmente importante che recuperi più in fretta sicuramente».

EMOZIONATO NEL GIOCARE LA FINALE – «Mi sento emozionato. Nel calcio come nella vita guardiamo sempre in avanti, sempre alle nuove sfide e ai nuovi obiettivi. Sarà una partita diversa, speciale anche per la nostra squadra. Sarebbe bello mettere un pezzo anche piccolo nella storia della Juventus».

JUVE SFAVORITA – «L’Atalanta sta facendo una stagione importante, con calciatori forti e un allenatore esperto. La Juventus dal 2012 avrò fatto 20 finali e anche questa storia va rispettata. Mettiamo il focus su quello che succede ora, ma se guardiamo indietro la Juve è una squadra che ogni volta che gioca una finale è pronta a vincere. Può succedere di tutto, ma noi non ci sentiamo meno importanti o meno forti di loro».

DISCORSO DA CAPITANO – «Penso per me stesso e poi può essere un messaggio per gli altri, ma non sappiamo quando giocheremo la prossima finale. Arrivare in un ambiente così importante, in uno stadio così significa che dobbiamo godercelo, non sappiamo quando sarà la prossima. Io è da un po’ che non gioco una finale. Dobbiamo pensare che questa sarà l’ultima, così lasceremo sicuramente in campo tutto quello che abbiamo».

QUANTO E’ CAMBIATA LA JUVE DALL’ULTIMA FINALE CONTRO L’ATALANTA – «Era un momento difficile anche per il Covid, tornando ad avere un po’ di vita normale. Quel momento lì ci fa godere di più l’oggi, il giocare in uno stadio pieno. Domani ci saranno tutti i dirigenti e questo ci dà anche un senso di appartenenza. La Juventus ha cambiato tanto, dopo quella finale sono andati via tanti calciatori, è arrivato il mister ma quella che non è cambiata è la voglia di vincere, sudare e dare tutto per la maglia».

DNA DA JUVE E APRIRE UN CICLO – «Come detto prima guardare troppo in avanti è difficile. Possiamo promettere di dare tutto in campo domani, non sappiamo quando sarà la prossima finale. Nella mia vita la caratteristica umana più importante che ho è la resilienza. La Juve ha dimostrato nella sua storia di avere questa caratteristica in tutti quelli che indossano questa maglia. In questa squadra c’è questo, la capacità di andare giù e rialzarci. Possiamo prometterlo per domani, la resilienza è importante per le squadre vincenti».

COSA E’ CAMBIATO RISPETTO AL GIRONE D’ANDATA – «Sapevo sarebbe stata una delle domande. Ho risposto tante volte negli ultimi tempi. Non c’è un motivo, è concreto che siamo calati e non abbiamo fatto le stesse vittorie. Non c’è solo un motivo, sono tante piccole cose che fanno la differenza nel calcio. Che ci serva di insegnamento, per vincere un campionato così difficile non possiamo mollare un attimo, non possiamo avere momenti dove sei sconcentrato. Non posso dire altro».

COME STA IL GRUPPO – «Stiamo bene. Il risultato con la Salernitana non ce lo aspettavamo, ma arrivare qui a giocare una gara così bella, una finale di Coppa Italia in un ambiente bello e diverso ci deve dare tanta motivazione e soddisfazione. Non si gioca sempre una gara così. Il gruppo sta bene, è sereno e consapevole di cosa fare domani».

PENSIERO SULLA STAGIONE – «Quello che ci è stato chiesto a inizio stagione era raggiungere la Champions e provare a vincere la Coppa Italia. Certo che abbiamo avuto alti e bassi, momenti dove non abbiamo avuto risultati importanti ma penso che i traguardi raggiunti permettono alla società di fare una programmazione più importante e ambiziosa per l’anno prossimo. Quello che guardo è quello che lasciamo di importante per l’anno prossimo».

DOVE L’ATALANTA HA MESSO PIU’ IN DIFFICOLTA’ LA JUVE – «E’ una squadra che ha tanta fisicità, ha ritmo alto con e senza palla. Se non stai bene fisicamente possono metterti in difficoltà. Dobbiamo essere alla pari loro in questo senso e sfruttare le occasioni che avremo. E’ la cosa più importante, se hai occasioni devi essere letale, arrivare lì e segnare».

SFIDA CON DE KETELAERE – «E’ l’esempio che un calciatore in un ambiente giusto può giocare diversamente. Ha avuto un primo anno difficile, ora all’Atalanta sta facendo un anno importante. Tecnicamente è bello da vedere ed è difficile da marcare. Sono le sfide che mi motivano di più. Lo conosco tanto, guardo tante partite dell’Atalanta e spero che domani lui possa stare lì sereno e tranquillo».

CAPITANO DELLA JUVE E ALZARE UN TROFEO – «L’ho già detto altre volte. Tutto quello che ho vissuto nel calcio mi ha preparato per questo momento, ad avere questa responsabilità in una società così importante del calcio mondiale. Sarebbe un traguardo importante per la mia storia. Sono qui da 5 stagioni e vi dico che sono uno juventino e lo sarò per sempre. La Juve sarà sempre la squadra più importante della mia carriera».

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