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Conferenza stampa Di Maria: «L’Europa League mi manca. Futuro? Sto parlando col club» – VIDEO
Conferenza stampa Di Maria: le parole alla vigilia di Juve Siviglia, valida per l’andata delle semifinali di Europa League
(inviato all’Allianz Stadium) – La Juve sogna la finale di Europa League. Dopo aver eliminato Nantes, Friburgo e Sporting, i bianconeri se la vedranno ora nel doppio confronto delle semifinali col Siviglia di Mendilibar.
Nel giorno di vigilia, mercoledì 10 maggio, Angel Di Maria è intervenuto in conferenza stampa dalle 14.15 per presentare il match davanti ai media. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.
COME STA IL GRUPPO – «Stiamo bene, veniamo da una vittoria importante con l’Atalanta. Ci ha dato una spinta in più per quello che dobbiamo affrontare adesso, tantissima fiducia in più. La squadra sta bene, lo abbiamo visto anche oggi in allenamento, questo è importante».
ALLEGRI – «Ho avuto grandi allenatori, anche ora con Allegri mi trovo bene. È un allenatore eccezionale, ci fa lavorare molto, forse in modo un po’ diverso da come lavoravo prima. All’inizio mi è costato di più abituarmi, poi ho preso il ritmo di come piace a lui lavorare. Ho raggiunto un buon livello, sono migliorato, ora sono in forma e l’ho dimostrato negli ultimi mesi».
EUROPA LEAGUE E FUTURO – «È un trofeo che ho giocato solo una volta col Benfica, questa è la seconda volta che la gioco. È un trofeo che mi manca, sono totalmente concentrato al 100%. Dobbiamo ottenere questo titolo. Molti mi dicono ormai sei già campione del mondo, questi trofei sono meno importanti, ma per me ogni trofeo è importante. Spero davvero di poterlo conquistare. Futuro? Stiamo discutendo con la dirigenza, già da un po’. Le informazioni sono buone ma la mia testa adesso è concentrata sul Siviglia e quella che è la chiusura della stagione poi vedremo».
PRIORITA’ QUELLA DI RESTARE ALLA JUVENTUS – «Ripeto che sono molto contento e mi trovo bene qui, come la mia famiglia. Sto parlando col club di come organizzarci per il futuro. Ma la testa è totalmente sul campionato, sull’Europa League. Il futuro si vedrà quando terminerà questa parte».
SODDISFATTO DELLA STAGIONE – «All’inizio è stata dura, ho avuto degli infortuni, non riuscivo ad arrivare al 100% e non riuscivo a dimostrare quanto valevo. Poi le cose sono migliorate, ho acquisito più consapevolezza, fiducia, ho iniziato a lavorare meglio col mister e questo mi ha aiutato a migliorare il rendimento. Questa è la cosa più importante. Ora vogliamo vincere, arrivare in finale che desideriamo molto, anche per la gente, i tifosi che ci seguono sempre. Speriamo di arrivare anche tra le prime 4 in classifica in campionato, poi vedremo».
FUTURO DIPENDE SE GIOCHERANNO O MENO LA CHAMPIONS L’ANNO PROSSIMO – «Non cambia assolutamente quello che succederà, se andremo in Champions o no. È indifferente. Per quello che è successo alla squadra sui punti che vanno e vengono, cerchiamo di mantenere la concentrazione sul campionato. Pensiamo a essere secondi, che abbiamo quei punti, che siamo lì a lottare per i primi posti. Abbiamo lavorato bene nonostante le notizie non facili che arrivavano, ma pensano i dirigenti, il presidente a queste cose noi pensiamo a raggiungere i punti sul campo e i nostri obiettivi».
INTER MILAN IN SEMIFINALE CHAMPIONS, RIMPIANTI? – «No, per me è la stessa cosa. Quello che succede a Inter e Milan sono affari loro. Pensiamo alla Juve, a quello che abbiamo davanti che ne abbiamo da fare abbastanza».
GIOVANI – «Hanno la testa per affrontare questa competizione, come la Champions stessa. Sono giovani di qualità, fin dal primo giorno che sono arrivato ho visto una crescita continua ed è una qualità che dobbiamo riconoscere al mister che permettere loro di giocare, lascia loro dei minuti in campo. Bisogna far loro giocare, perché possano sentirsi pronti a giocare partite importanti come quella di domani col Siviglia. Questo rappresenterà un’occasione importante per la loro vita, aver fatto parte di un trofeo così importante. Questa sarà un’esperienza unica per questi ragazzi, darà loro modo l’anno successivo di avere più esperienza e fiducia nelle competizioni che verranno».
DIFFERENZE DEL CALCIO ITALIANO – «Il calcio italiano è molto più tattico, bisogna difendere molto e uscire in contropiede. Forse quello che avevo visto di più era il Napoli, con Osimhen. Si comportano tutte allo stesso modo più o meno, alcune hanno più possesso palla altre meno. Sono stato 7 anni al Psg, sono abituato al possesso continuo. La cosa difficile che mi è costata di più è l’uscire rapido in contropiede. Ma sono migliorato in questo, ci ho lavorato molto. Ogni allenamento, ogni partita ti aiuta a crescere. Che tu abbia 35 anni o ogni età, ogni anni impari cose nuove per continuare a crescere».
GRUPPO NON FELICE – «Se aveste visto l’allenamento che abbiamo fatto poco fa avreste visto che è un gruppo molto felice, che sta bene insieme, che si allena divertendosi. Quello che si dice fuori non ci interessa, dobbiamo concentrarci su quello che sappiamo fare. Ci sono state cose difficili, è stato un anno duro, noi abbiamo continuato a giocare. Sono contenti qui, anche la mia famiglia. Dal primo giorno ho trovato un gruppo incredibile, eccezionale nello spogliatoio. Mi ha sorpreso trovare persone del genere. Sono super tranquillo, anche come rapporto con gli altri della squadra».