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Gimenez: «Non abbiamo voglia di vendetta. Ronaldo? Non pensiamo solo a lui»
Conferenza stampa Gimenez: le parole del difensore uruguaiano alla vigilia di Atletico Madrid Juve di Champions League
Vigilia di Atletico Madrid Juve, quest’oggi, con le due squadre pronte all’esordio in Champions League domani sera al Wanda Metropolitano. Sfida importante, ambiziosa, che metterà di fronte le due favorite del girone D.
Giornata di conferenze stampe in casa Colchoneros, con Diego Simeone che parla insieme a José Gimenez. Il difensore uruguaiano, dunque, risponde alle domande dei giornalisti presentando la partita.
ADDIO GODIN – «Ho molta voglia, molto entusiasmo perché il fatto che sia andato via Godin ha fatto sì che sia diventato capitano. So che ho la responsabilità, ma ho molta voglia di farlo».
MOTIVAZIONI – «A noi ci motiva ogni partita. Sappiamo l’importanza che ha questa partita, iniziare con il piede giusto è importante. Vogliamo giocare bene e guadagnare punti».
RONALDO – «Non ci preoccupa. Indipendentemente dal rivale, la motivazione ce l’abbiamo dentro di noi. Ciò che è successo fa parte del passato, vogliamo competere con la stessa voglia che abbiamo in ogni partita. È un grandissimo attaccante, ma noi non pensiamo solo a lui. Per arrivare a lui, dobbiamo passare anche da altri giocatori. Sappiamo cosa significa quando la palla arriva a Ronaldo, quindi l’importante è fare un bel lavoro su tutta la linea».
VENDETTA – «No, assolutamente. È una nuova partita, una nuova stagione con nuovi giocatori. È una situazione diversa e, come dicevo prima, abbiamo voglia di competere. Noi cerchiamo di giocare ogni partita come facciamo sempre e questo è il nostro modo di pensare. Non abbiamo voglia di vendetta».
JOAO FELIX – «Sono arrivato più o meno alla sua stessa età. Arrivavo da un calcio inferiore a quello europeo. È un ragazzo che ha qualità evidenti, e per noi è importante. Ha voglia, vuole crescere, sapere che ha solo 19 anni mi fa venire l’invidia».
PRESSIONE – «La pressione non passa su di lui. Ha 19 anni, non dobbiamo dimenticarlo. Nessuno è più importante dell’altro, siamo tutti uguali. La pressione è su coloro che sono in questa squadra da più tempo».