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Conferenza stampa Koopmeiners Juve: «Ci è voluto tempo ma sono FELICE di essere qua. Thiago Motta mi ha chiesto QUESTO»

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Conferenza stampa Koopmeiners Juve: la presentazione del nuovo acquisto bianconero. Ecco le prime dichiarazioni del centrocampista

(inviato all’Allianz Stadium) – La Juve l’ha tanto desiderata. Sognata. E poi, dopo una lunga telenovela con l’Atalanta, è diventata realtà. Teun Koopmeiners è stato la ciliegina sul calciomercato estivo dei bianconeri.

Martedì 10 settembre è stato il giorno della presentazione del nuovo acquisto della Juventus. Appuntamento dalle 13.30, con Juventusnews24 che ha seguito LIVE le sue parole.


PRIME SENSAZIONI ALLA JUVE – «Voglio prima dire che faccio la conferenza in inglese perché voglio trovare le parole giuste. È stato fantastico in questi primi giorni, è stato molto emozionante arrivare qua, le mie aspettative sono soddisfatte. Sono felice del rapporto dell’allenatore, con la squadra. È stato bello aver avuto più giorni per prepararmi alle prossime partite, per essere in forma e conoscere la squadra. È una bellissima sensazione, sono felice ed emozionato di iniziare questa avventura. Non vedo l’ora di cominciare».

QUANDO HA SCELTO LA JUVE – «Da bambino guardavo le grandi squadre, tra cui la Juve. Seguivo sempre il campionato italiano e la Juventus. Quando sono arrivato in Italia qualche anno fa, mi sono reso conto di quanto fosse eccezionale la Juventus nel campionato. Ho continuato a seguirla, ho giocato prima all’Atalanta, ho assaporato l’atmosfera del club allo Stadium. Per diverso tempo pensavo ‘Mi piacerebbe giocare alla Juve’ e quando è arrivata la possibilità non ho più avuto dubbi. C’era solo una squadra in cui volevo venire e questa era proprio la Juventus».

ESTATE LUNGA PRIMA DI ARRIVARE ALLA JUVE – «Ci è voluto un po’ di tempo ma sono felice di essere qua. Il mondo del calcio qualche volta è difficile ma è anche un mondo in cui non tutto è garantito, anche per i calciatori bisogna spesso aspettare, ci sono cose che non si conoscono e non si sa cosa può accadere. Ero convinto e fiducioso che sarebbe successo. Ci sono stati ottimi contatti tra il mio agente e il club, abbiamo avuto modo di parlarne con calma. Ci sono alti e bassi ma sono sempre stato fiducioso, alla fine infatti sono stato contento di aver centrato l’obiettivo. Sono concentrato, eccitato di quello che avverrà nelle prossime settimane e nelle prossime partite».

COME SI E’ LASCIATO CON GASPERINI – «La cosa più importante è che ho trascorso dei bellissimi anni all’Atalanta, soprattutto l’ultima stagione in cui abbiamo vinto un trofeo, un’emozione speciale per il club e per me perché è stato il mio primo titolo. Oltre alla squadra, sono cresciuto come uomo e come calciatore. All’interno e fuori dal club. La città è stata meravigliosa con me e con la mia famiglia. I 3 anni trascorsi là sono stati eccezionali, sono stato felice del tempo trascorso là. Nell’arco della carriera di un calciatore ci possono essere più punti di vista ma fa parte della vita, ma ho imparato tantissimo, abbiamo fatto qualcosa di speciale insieme. Ora sono contento di essere passato dall’Atalanta alla Juve e di imbarcarmi in questa nuova avventura».

SI E’ DATO DEGLI OBIETTIVI – «Non raggiungere il top di gol o assist, ma la cosa più importante è la squadra. Anche qui alla Juventus mi è stato detto, anche da parte dell’allenatore, che è questo il tipo di feeling che vuole avere con gli altri calciatori. Mi sono sentito parte della famiglia. Anche sul campo voglio prendermi la responsabilità, voglio integrarmi con la squadra, aiutarla con gol che sarebbe fantastico, ma il calcio va oltre questo. Dal punto di vista tecnico è fondamentale. Durante gli allenamenti e le partite voglio sentirmi al meglio per poter dare il mio contributo alla squadra».

IN COSA SI SENTE MIGLIORATO E IN COSA DEVE CRESCERE – «È divertente perché io ho anche giocato da difensore centrale in Olanda, per diversi anni, poi quando sono arrivato qui in Italia non tutti mi conoscevano, ho giocato anche in ruolo diverso, più avanti, qualche volta come ala. Preferisco giocare più da centrocampista, questo è il ruolo in cui la Juve è più interessata, ma se dovessi imparare qualcosa preferirei giocare in più posizioni, vedere il campo da una prospettiva diversa, lo stesso se mi sposto più avanti rispetto al centrocampo. Vorrei diventare più completo rispetto ad adesso. Sono grato, ho sentimenti positivi per l’esperienza avuta. Vorrei combinare questi elementi insieme per diventare un centrocampista a tutto tondo e utile per la Juventus».

TANTI TIFOSI LO HANNO ACCOLTO – «Vorrei ringraziare i fan, i tifosi perchè è stata un’esperienza fantastica, incredibile. Pressione? Avere questa sensazione, quella di quel giorno, anche dopo la prima partita allo stadio, ho ricevuto un’accoglienza fantastica. Mi aspettavo che i tifosi si comportassero in questa maniera ma vederli in azione è stato incredibile. Questa è una cosa che i calciatori vogliono. Le aspettative sono alte, quando si gioca in un club di questo livello. Mi piacciono le responsabilità, noi dobbiamo prenderci cura di tutto ma è un onore giocare in questo club. C’è pressione per tutti ma mi piacciono questi sentimenti. Cerco questo come calciatore, anche per le partite e gli allenamenti di tutti i giorni. Voglio lavorare individualmente e di squadra per questo. Come squadra noi abbracciamo queste responsabilità e queste pressioni per garantire performance ai massimi livelli. Voglio concentrarmi su questo e soddisfare le aspettative dei tifosi».

NUMERO 8 – «Sì c’è un motivo preciso. Ho chiesto se potevo tenere questo numero perche è molto importante. Ho sempre giocato col numero 8, anche in prima squadra in Olanda. Ho cominciato con un numero diverso e poi appena si è liberato l’ho preso. Sono cresciuto con questo numero, anche a livello internazionale. All’Atalanta il numero 8 non era disponibile e per questo ho scelto un numero diverso. Non appena sono arrivato ho chiesto se fosse disponibile e sono grato che mi sia stato dato».

CONFRONTO THIAGO MOTTA-GASPERINI – «Ci sono somiglianze, anche lui ama allenamenti intensi, vuole fare pressing alto durante il gioco. È un aspetto che io apprezzo. Non solo cosa piace a Motta e Gasperini ma è anche calzante per il mio ruolo. Per quanto riguarda le differenze magari la formazione, però è difficile dire queste cose perché durante la partita ci sono differenze. Ci fermiamo coi video durante le partite. Si può giocare con 3/4/5 difensori, ma la cosa in comune è quanto intensamente vogliono giocare le partite. Questa cosa mi piace molto ed è un ruolo calzante su di me».

THIAGO MOTTA GLI HA DATO CONSIGLI A LIVELLO UMANO – «Ho parlato con l’allenatore, mi ha dato un ottimo benvenuto, è stato esigente ma è quello che mi aspettavo. Sono felice. Ho parlato con tutti i giocatori, ci vediamo quotidianamente da tempo, ho potuto vedere la squadra ancor prima della pausa Nazionali, il feeling è positivo. C’è intensità in allenamento. Ho chiesto cosa si aspetta in termini di filosofia, di intensità di allenamento, non solo di tattica, ma anche lo stile di vita, una cosa più strutturata. Come ci rapportiamo dal punto di vista del campo dell’allenamento e del gioco. C’è un feeling positivo tra tutti i giocatori, durante gli allenamenti e le partite. C’è fame ed energia, questo è quello che mi entusiasma».

IN QUALE RUOLO SI TROVA MEGLIO – «Il mio ruolo è giocare più avanti, dietro agli attaccanti. Ho giocato parecchio lì negli ultimi anni, mi piace molto e mi ci trovo bene. Anche se ora gioco più davanti agli attaccanti ho imparato anche più a centrocampo. Posso avere un ruolo più a 360 gradi. Dipende un po’ dalla partita. Posso soddisfare tutte queste esigenze ma al momento mi trovo più dietro gli attaccanti».

PSV – «Sarà una grande partita di Champions qui nel nostro stadio con un feeling speciale. Conosco molti calciatori del Psv, ci ho giocato insieme con molti e conosco le loro tattiche. Posso aiutare la squadra da quel punto di vista. Ma guardiamo a noi stessi e alla nostra qualità e al nostro gioco».

COME STA – «Molto bene. L’ultimo mese è stato più difficile come allenamento, ora sono decisamente in forma. Dalle ultime settimane ho recuperato la mia forma, mi sono allenato intensamente ogni giorno, sono stato contento di giocare 45′ nell’ultima partita. Anche dopo quella partita mi sono sentito bene. Non ho problemi dal punto di vista fisico e sono pronto a giocare dal primo minuto. È una bella sensazione anche per il grande benvenuto che ho ricevuto qua. Questo aiuta anche dal punto di vista fisico, concentrarsi sulle partite da giocare. Non ho nulla di cui lamentarmi».

MODELLI JUVE CHE GUARDAVA DA BAMBINO – «Direi Zinedine Zidane, che è stato un calciatore eccezionale per molti, una fonte di ispirazione anche con questa fantastica maglietta. Ma ci sono diversi calciatori, ad esempio Andrea Pirlo che per voi è anche più riconoscibile in quanto italiano, Marchisio di nuovo per il numero 8, c’è un feeling speciale per questo motivo. Sono passati tantissimi giocatori in questa squadra che io guardavo quando ero bambino. Ne ho citati solo alcuni per farvi un esempio».

HA PARLATO CON DE LIGT – «Ho parlato con Matthijs perché ho giocato con lui in Nazionale. Quando c’erano voci dei media ne ho parlato, circa la città, il club. Ho avuto una bella chiacchierata con lui».

È GIA’ ANDATO AL MUSEO – «Non ancora, ci andrò sicuramente. Ho visitato altri musei in questi giorni, quello del cinema per esempio. Sto cercando di andare dappertutto, andrò in quello egizio, sto facendo di tutto per conoscere questa città».

SI SENTE GIA’ LEADER – «La responsabilità come giocatore è quella di aiutare la squadra. Ho sempre voluto essere leader, anche senza la fascia da capitano. È naturale essere un buon giocatore della squadra ma tutti cercano di prendersi le proprie responsabilità perché tutti vogliono allenarsi, giocare, mantenere la stessa motivazione. Poi mantenere questa responsabilità e condividerla».

JUVE DA SCUDETTO – «La Juventus è un club che nella storia ha vinto un alto numero di titoli. Ma ora procediamo per gradi, partita dopo partita, ed è esattamente quello di cui abbiamo parlato con l’allenatore. Ci vuole tempo. La cosa più importante ora è conoscersi, approcciare le partite una dopo l’altra. Ora c’è l’Empoli, poi il Psv e il Napoli. Approcceremo le partite di settimana in settimana, poi i risultati arriveranno. Vogliamo vincere titoli, ma il nostro approccio sarà graduale».

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