Conferenza stampa Thiago Motta pre Juve Milan Supercoppa: le parole
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Conferenza stampa Thiago Motta pre Juve Milan Supercoppa: «Dobbiamo essere la miglior versione di noi stessi. Vogliamo portare sempre più in alto questa maglia prestigiosa»

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Conferenza stampa Thiago Motta pre Juve Milan Supercoppa: le sue dichiarazioni alla vigilia della semifinale di Riyad

Primo titolo della stagione in palio. A Riyad va in scena la Final Four della Supercoppa italiana, con la Juve impegnata contro il Milan venerdì 3 gennaio nella semifinale. In caso di vittoria, la finalissima di disputerà lunedì contro la vincente di Inter-Atalanta.

Nel giorno di vigilia, giovedì 2 gennaio, Thiago Motta è intervenuto in conferenza stampa alle 12.30 italiane (le 14.30 locali) presso l’Al-Awwal Park per presentare il match davanti ai media. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole. LA CONFERENZA STAMPA DI LOCATELLI ALLA VIGILIA DI JUVE MILAN SUPERCOPPA


CONCEICAO CONTRO SUO PAPA’ – «Chico domani vedremo se giocherà o no. Sta bene, è motivato per fare la partita, se inizia o se deve entrare a partita in corso. Come ha sempre fatto. Non cambierà niente per lui: è concentrato nel suo lavoro, nella sua partita, affrontando una grande squadra abituata a giocare competizioni importanti. Francisco sa cosa deve fare molto bene».

KOOPMEINERS TREQUARTISTA O DAVANTI ALLA DIFESA DOMANI – «Tutte e due, sa fare entrambi i ruoli. Lo ha già dimostrato. È un vantaggio per noi averlo, ma come tutti gli altri potrebbe partire dalla panchina e contribuire durante la gara».

PRIMO TROFEO IN PALIO – «Prima cosa non ho mai visto una squadra entrare in campo per perdere. Non siamo noi sicuro. Domani è una competizione diversa: o continui e vai in finale o è finita la competizione. Questo ti dà uno stimolo in più per entrare in campo. Dobbiamo entrare in campo e fare le cose che vogliamo al massimo, per avere un vantaggio sull’avversario, vincere la partita e andare in avanti».

CONCEICAO – «Ha la libertà in un contesto dove deve rispettare certe cose per funzionare in una squadra perché è un gioco collettivo. Esiste la libertà in certe zone del campo, in momenti della partita, in momenti in cui si ha la libertà per esprimersi ma dopo ci sono tante cose da rispettare. Se la squadra non funziona, non funziona neanche Francisco».

MILAN – «È una grande squadra con buoni giocatori e con un allenatore che arriva adesso e che ha fatto un ottimo lavoro al Porto. Abbiamo grande rispetto delle nostre avversarie. Competere in campo dando il nostro massimo e il nostro meglio».

SUPERCOPPA – «Sono partite belle da giocare. Facciamo questo lavoro per partecipare, per competere a questo livello qua. Non immagino un giocatore che non voglia esprimere il proprio calcio, che non voglia stare in campo. Sono momenti importanti ma anche belli gestiti nel modo giusto. Anche la parte emotiva va tenuta sotto controllo. Dobbiamo avere grande voglia, ambizione, impegnarsi sempre al massimo ma avere anche il controllo emotivo per fare le scelte giuste durante la partita».

CAMBIA AFFRONTARE UN MILAN CHE HA CAMBIATO L’ALLENATORE – «Noi saremo pronti ad affrontare il miglior Milan possibile in questo momento, perché stiamo bene noi, entreremo in campo bene noi. Sappiamo le cose da fare, cosa non può mancare contro una squadra abituata a giocare competizioni importanti. L’importante è chi siamo noi e non chi sono loro».

COSA FARA’ LA DIFFERENZA – «È una partita di calcio, tutto fa la differenza, i piccoli dettagli sono importanti. Noi concentrati e determinati ad essere la miglior versione di noi stessi, migliorare quanto fatto in passato, dare continuità alle cose fatte bene e anche lì che possiamo migliorare. Abbiamo una grande squadra che domani entrerà in campo rispettando l’avversario ma volendo fare la partita e portarla dalla nostra parte».

COSA MANCA A YILDIZ PER DIVENTARE UN CAMPIONE – «All’inizio. È giovane, un 2005, ha 19 anni. Riesce a fare delle cose importanti perché è un grande giocatore ma è giovane, deve continuare a migliorarsi, a crescere. Deve imparare da quello che dice l’allenatore ma anche dai tanti esempi positivi che ci sono in squadra, uno è qui che è Manu, il suo modo di comunicare con i compagni. Dicendo le cose come stanno, nel modo giusto e non è facile. Kenan ha tantissimi esempi positivi in squadra, guardandosi intorno e così può migliorare».

VINCERE IL PRIMO TITOLO DA ALLENATORE – «Voglio vincere come allenatore ed è per questo che ho scelto questa professione. Ma per me oggi non è un’ossessione. Faccio tutto quello posso e devo fare per migliorare la squadra aiutare i giocatori nel miglior modo possibile. Sono convinto della qualità della squadra, individuale e collettiva, e domani abbiamo una partita bellissima da affrontare. Con rispetto ma dovremo essere più bravi dell’avversario e passare in finale».

TOMORI – «Non conosco, non parlo dei giocatori altrui, parlo dei miei. Penso in modo collettivo, lì ci sono tanti giocatori forti. È evidente per tutti, giocare nel Milan o nella Juventus è così. Se mi chiedi dei miei giocatori ti rispondo, degli altri no non è da me. Anche perché non vorrei che gli altri parlassero dei miei, sono molto geloso».

ACCOGLIENZA IN ARABIA – «Ringrazio voi per l’accoglienza, siamo in un posto perfetto per fare il nostro lavoro, con strutture e un clima ottimo per fare il nostro meglio. Non possiamo lamentarci».

CAMBIO ALLENATORE – «Non è facile o difficile, è diverso perché c’è stato un cambio allenatore ma non deve incidere su cosa faremo domani. Ha portato qualcosa di nuovo, anche prima avevano un grande allenatore che ha tutto il mio rispetto come per tutti i miei colleghi. Ha passato un momento difficile perché non è mai difficile andare via da una squadra. Al di là del cambio allenatore, l’importante è come saremo noi in campo. I protagonisti siamo noi per quello che facciamo in campo».

CAMPIONATO ARABO – «Si sta evolvendo e crescendo tanto. La mia opinione personale non posso darla perché non ho seguito tantissimo e non posso opinare con proprietà il presente del vostro campionato. Se continua così a questo livello di sicuro crescerà in fretta».

JUVE CHE NON VINCE MAI – «Che non perde mai sono d’accordo ma che non vince mai non sono d’accordo. Abbiamo vinto anche.  Fa parte del gioco. A volte abbiamo meritato quanto fatto. Sono stati momenti diversi. Con la Fiorentina abbiamo fatto tante cose fatte bene ma non abbiamo chiuso la partita e abbiamo lasciato in vita l’avversario. Ma fa parte del gioco. Di sicuro non siamo contenti e soddisfatti. La classifica in campionato dice che dobbiamo migliorare e non vogliamo rimanere lì ma ora siamo concentrati in questa competizione corta, importante e vogliamo passare in finale. Domani abbiamo il Milan e dovremo fare una grande partita. Al resto penseremo nel momento giusto».

PROMESSE AI TIFOSI – «Abbiamo la fortuna e il privilegio di essere una squadra che ha tifosi che ti seguono in tutto il mondo. Questo è uno stimolo fantastico e una responsabilità bellissima che abbiamo. Non ho mai promesso niente a nessuno perché promettere con le parole non ci credo molto. Credo nei fatti, nella responsabilità che stiamo prendendo. Dalla prima all’ultima persona che lavora in questo club perché vogliamo portare sempre più in alto una maglia prestigiosa come quella della Juventus. Noi sentiamo ogni giorno questo sostegno e vogliamo portare questa squadra dove merita».

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