Prima Conte, poi Pirlo e Tudor. I dubbi e le certezze della Juventus sul futuro di Allegri

Dubbi e certezza sul futuro di Allegri alla Juventus: Conte, Pirlo e Tudor i nomi che tornano in auge per sostituirlo

In principio fu Conte, poi negli ultimi giorni sono tornati alla carica anche Pirlo e Tudor, qualche sussurro arriva anche su Gasperini, insomma: la panchina della Juventus fa gola a molti. Ma quanti margini ci sono per un effettivo ribaltone tecnico a giugno, considerando la posizione di Max Allegri e il suo contratto blindato fino al 2025? Partiamo proprio dalla posizione del tecnico livornese, decisamente traballante nel girone di andata ma sempre più salda con il passare dei mesi. Allegri ha pagato un avvio difficile, condizionato dagli infortuni e dalle incertezze societarie, l’eliminazione sciagurata ai gironi di Champions pesa eccome nel bilancio di una stagione che per redimersi avrà bisogno di un trofeo. Sotterrato dalle critiche fino alla pausa Mondiale, Max ha avuto il merito di non arrendersi, ridisegnando la sua Juve e assumendosi sempre più responsabilità sul campo, dopo le dimissioni del Cda e l’inibizione di Cherubini. Questa Juve non è ancora perfetta ma ha trovato il suo punto d’equilibrio rimontando la classifica fino al secondo posto (senza il -15), lanciando una serie interessante di giovani e conquistandosi i quarti di Europa League e le semifinali di Coppa Italia. Difficile determinare quante siano state le mancanze di Allegri nella prima metà di stagione così come i meriti nel girone di ritorno, ma è sicuramente un allenatore che ha in mano lo spogliatoio e ha rimesso la squadra in carreggiata, in condizioni di lottare per due trofei e la qualificazione alla prossima Champions. Abbastanza per meritarsi la conferma anche per la prossima stagione, anche se le voci di un avvicendamento in panchina non si placano. Il contratto fino al 2025 a cifre da top player (7.5 milioni a stagione già bonus) è un fattore che non si può sottovalutare in questo momento di spending review, al momento la dirigenza bianconera prenderebbe in considerazione il cambio di guida tecnica solo in caso di crollo nel finale di stagione, o di un cambio netto di progetto, che al momento non si sta configurando. Anzi, negli ultimi mesi Allegri ha dimostrato un’attenzione particolare ai giovani, rispondendo sul campo a chi lo riteneva solo un allenatore “gestore”.

L’addio di Conte al Tottenham mette pressione alle big italiane e europee, l’ex ct non ha mai nascosto la volontà di tornare ad allenare l’Italia, la maggioranza dei tifosi gli ha perdonato l’addio burrascoso nell’estate del 2014 e qualche gesto di stizza allo Stadium, da allenatore dell’Inter. L’ultimo ostacolo è caduto con le dimissioni di Andrea Agnelli, la sensazione è che Conte prima o poi tornerà ad allenare la Juventus ma non sia ancora arrivato il momento del ritorno. Rimangono Milan – in caso di divorzio con Pioli – e Inter, con Inzaghi sempre più in discussione, senza trascurare la Roma e la pista estera Psg. Pirlo al momento rimane una suggestione, anche se molti tifosi gli darebbero un’altra chance, dopo una sola stagione e per di più rivalutata alla luce delle difficoltà del suo successore Allegri. Mentre Tudor è un altro grande ex che stuzzica, probabilmente sottovalutato da vice di Pirlo nella stagione 2020/2021, ma capace di rilanciare il Marsiglia ai vertici della Ligue 1, a 7 punti dal Psg delle stelle. Non se ne parla molto ultimamente ma è sempre in fondo ai pensieri juventini Zinedine Zidane, in attesa di decidere quale sarà il suo futuro. Era il favorito per la panchina della Francia, ma la conferma fino al 2026 di Deschamps lo ha costretto a cambiare i suoi piani. Le alternative non mancano, ma ZZ non ha nemmeno troppa fretta di rimettersi in panchina, c’è il Psg in pressing mentre a giugno molto probabilmente Ancelotti lascerà Madrid per allenare il Brasile. E come Conte anche Zizou prima o poi busserà anche a Torino.