Juventus Women
Convocazioni Nazionale Femminile, effetto optional: come si cresce così?
L’Inter manda Tarenzi, il Milan blocca le proprie convocate. La Juventus Women ne manda dieci. Il caso convocazioni Nazionale Femminile
C’è chi pensa alla crescita del calcio femminile italiano, ritenendolo giustamente un passo obbligato per l’espansione della propria attività di club, e chi invece bada solo al proprio orticello. Così, in un momento tanto delicato per l’Italia che vive una maxi emergenza di protezione civile per il Coronavirus, alcune posizioni appaiono strane e per certi versi fuoriluogo.
Il caso delle convocazioni in Nazionale Femminile è abbastanza significativo. L’Inter manda regolarmente Stefania Tarenzi, che tra l’altro è di Castiglione d’Adda, uno dei comuni indicati in zona rossa. L’attaccante nerazzurra sta bene, non ha frequentato il suo paese d’origine negli ultimi giorni e non ci sarebbe alcun motivo per bloccarla.
Parallelamente, però, il Milan non fa concede le proprie ragazze alla Nazionale, ufficialmente per precauzione: in quattro, dunque, non prenderanno parte alla spedizione azzurra nell’Algarve Cup. Qual è il senso? Le giocatrici di Milan e Inter non vivono nella stessa città? Giusto dare tutto questo potere spropositato ai club sulle convocazioni in Nazionale?
L’emergenza Coronavirus è una cosa seria. Il metro di valutazione poco oggettivo sulle convocazioni, però, rischia di farlo sembrare quasi un alibi. Il Milan, al pari della Fiorentina, segue la scia della Juventus Women nella corsa Scudetto. Il club bianconero, però, concede alla ct Bertolini ben dieci delle ventitré convocate, undici se si vuol considerare anche Lenzini che gioca in prestito al Sassuolo.
L’impegno del settore femminile bianconero in favore delle Nazionali s’impreziosisce anche con le tante giocatrici concesse alle squadre azzurre giovanili: sette in Under 17, sei in Under 19. Nelle settimane di Nazionale, insomma, il centro sportivo di Vinovo si svuota quasi del tutto. Ma è solo motivo d’orgoglio: il movimento femminile italiano cresce anche attraverso le attività federali.