Hanno Detto
Criscitiello pensa proprio all’ex Juve: «Non c’è altra soluzione che lui sulla panchina del Milan»
Michele Criscitiello, direttore di Sportitalia, ha parlato così dell’ex allenatore della Juve sulla panchina del Milan
Analizzando la situazione in panchina del Milan nel suo editoriale su Sportitalia.com, il direttore Michele Criscitiello ha fatto il nome dell’ex bianconero Antonio Conte.
PAROLE – «Il Milan si è rotto. Un giocattolo perfetto due anni prima può non funzionare più dopo due anni? Certo. Togli le pile, sbagli a mettere il verso di quelle nuove e il giocattolo non va. Era finito il ciclo Maldini ed era finito quello di Pioli. La società ha sbagliato a credere che l’allenatore potesse dare ancora qualcosa. I calciatori di oggi hanno bisogno sempre di stimoli nuovi, di novità e diventa difficile nelle grandi squadre andare sempre a mille e trovare nuove motivazioni. C’era Conte libero ma forse non era ancora pronto. Aveva bisogno di riposare. Ora che ha riposato è giusto bloccarlo per giugno. Non c’è altra soluzione a Conte in rossonero. Thiago Motta è bravo ma passare dal Bologna al Milan potrebbe essere un rischio, più che altro perché giocare ogni 3 giorni Thiago Motta non l’ha mai fatto ed è tutt’altro calcio giocare 3 volte in 7 giorni. Conte ha voglia di Milano e Conte è l’unico nome per il Milan. Quello di De Zerbi neanche va preso in considerazione visto che ora ha tutta la Premier, e non solo, su di lui. Ibrahimovic è arrivato per gestire e lo faccia. Esonerare Pioli perché i calciatori neanche lo salutano più sarebbe un errore. Ibra serve a questo. Deve gestire la squadra e arrivare a fine stagione facendo un grande girone di ritorno e allo stesso tempo provare ad arrivare in fondo all’Europa League. Serve un cambio di marcia nella testa e nelle gambe. Esonerare Pioli e affidare lo spogliatoio ai calciatori sarebbe la prima sconfitta di Zlatan. Promuovere Abate non avrebbe senso e inventarsi altre soluzioni sarebbe rischioso anche per il quarto posto dove c’è l’insidia Bologna e Roma e Napoli non possono permettersi il lusso di pensare alla Superlega»