News

Cristiano Ronaldo: «A Madrid mi rivogliono, ma alla Juve mi sono adattato»

Pubblicato

su

Cristiano Ronaldo si racconta: le parole del campione portoghese sul suo primo anno alla Juventus

Cristiano Ronaldo si racconta a 360°. Il portoghese, ai microfoni di El Pais, ha parlato del suo primo anno alla Juventus e del suo ambientamento in Italia.

AMBIENTAMENTO ALLA JUVE «La prima cosa che faccio [quando arrivo in un nuovo club] è essere me stesso, non essere di più. La mia etica del lavoro è sempre uguale. Se un imprenditore arriva e inizia a sconvolgere tutto, la gente non lo vedrà come un leader. Dirà: ‘Questo è il mio capo ma non mi tratta bene’. Devi essere umile, sapere di non conoscere tutto. Se sei intelligente, ottieni piccole cose che ti rendono migliore come atleta. Alla Juventus mi sono adattato perfettamente, hanno visto che non sono venditore di fumo. Sono Cristiano perché mi prendo cura di me stesso. Una cosa è parlare e un’altra è fare: perché ho vinto cinque Palloni d’Oro e cinque Champions League?». 

FUTURO«Allenare? Perché no!».

CARRIERA – «Ho sentito la pressione sin dalla tenera età. Quando arrivai a Madrid ero il giocatore più costoso della storia. A Manchester, dopo aver vinto il mio primo Pallone d’Oro all’età di 23 anni, la gente stava già pensando: ‘Guarda, questo deve essere al top’. Negli ultimi 10-12 anni ho sempre avuto questa pressione extra».

COMPAGNI«Con tutti loro si parla di calcio, né più né meno. Ma anche di cose normali».

MADRID – «In Spagna tutti mi trattavano bene. A prescindere dai problemi con il Fisco, che non posso nascondere o dimenticare, vado avanti a testa alta e la mia vita è un libro aperto.La gente di Madrid mi ama, sanno che ho dato molto al Real e quando mi incontrano per strada mi dicono: ‘Torna Cris, questa sarà sempre casa tua’. Mi piace sentirmelo dire».

CRITICHE – «Mi vedono come una persona che non può mai avere problemi o preoccupazioni, non può essere triste. Le persone identificano il non avere problemi con i soldi. Come può essere triste Cristiano se ha tutti quei milioni? So che la gente tiene il fucile puntato in attesa che fallisca un rigore o sbagli una partita cruciale. Ma è parte della vita e devo rimanere preparato, come lo sono stato per molti anni».

Exit mobile version