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Da Thiago a Igor, come è cambiata la Juve

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Dopo una serie di risultati deludenti e l’uscita anticipata da Champions League e Coppa Italia, rispettivamente, per mano del PSV e dell’Empoli (non le prime della classe nelle due competizioni), la Juventus ha deciso di cambiare guida tecnica per dare una scossa all’ambiente e non compromettere l’obiettivo minimo stagionale: la qualificazione alla prossima Champions League. Il 23 marzo 2025, Thiago Motta è stato esonerato e al suo posto è subentrato Igor Tudor, ex difensore bianconero e tecnico già apprezzato per il suo lavoro a Marsiglia, mentre in Serie A è stato allenatore di Verona e Lazio. Da allora, la Juventus ha mostrato segnali di ripresa sotto tutti i punti di vista.

Cosa non ha funzionato con Motta

L’esperienza di Thiago Motta sulla panchina della Juventus è durata solo nove mesi, segnati da alti e (molti) bassi. Nonostante una lunga imbattibilità in campionato, la squadra ha collezionato un numero altissimo di pareggi mostrando difficoltà nel concretizzare e nel gestire le partite. Il momento negativo è continuato a marzo, quando la Juventus ha iniziato a perdere le prime partite anche in campionato. Per non parlare della sconfitta in Coppa Italia subita ai rigori dall’Empoli. Un match che secondo i pronostici di gazzetta.it e di molte altre testate sportive avrebbe dovuto concludersi con i bianconeri qualificati alle semifinali contro il Bologna.

Le critiche principali rivolte a Motta riguardavano la sua rigidità tattica e la gestione del gruppo. L’uso eccessivo di schemi predefiniti sembrava limitare la creatività dei giocatori, come evidenziato da episodi in cui, anche in situazioni di svantaggio, la squadra preferiva mantenere il possesso palla invece di cercare soluzioni più dirette. Inoltre, la gestione dei singoli ha sollevato dubbi: l’alternanza di sette diversi capitani durante la stagione e l’impiego di giocatori in ruoli non congeniali hanno generato confusione e malcontento all’interno dello spogliatoio, alimentato anche dai risultati negativi.

Le differenze tra Motta e Tudor

Con l’arrivo di Igor Tudor, la Juventus ha adottato un approccio più aggressivo e diretto. Il tecnico croato ha subito imposto un modulo 3-4-2-1, puntando su un pressing alto e su una maggiore intensità di gioco.

Una delle prime mosse di Tudor è stata la nomina di Manuel Locatelli come capitano, scelta che ha dato stabilità e leadership al centrocampo. Inoltre, Tudor ha proseguito il percorso di valorizzazione di giovani talenti come Kenan Yildiz, autore di gol decisivi e considerato una delle promesse più brillanti del club.

Dal punto di vista caratteriale, Tudor ha portato una ventata di entusiasmo e determinazione, elementi che sembravano smarriti nella gestione precedente. La squadra ha mostrato una maggiore coesione e una ritrovata voglia di lottare su ogni pallone, motivata anche dall’obiettivo del quarto posto, ultimo utile per qualificarsi alla prossima Champions League. Il destino è totalmente nelle mani dei giocatori bianconeri che dovranno respingere gli assalti della folta concorrenza.

Tudor sarà l’allenatore della Juventus anche il prossimo anno?

Al momento, la permanenza di Igor Tudor sulla panchina della Juventus per la prossima stagione non è ancora certa. Molto dipenderà dai risultati ottenuti nelle ultime partite di campionato e dalla qualificazione alla Champions League. Attualmente, la Juventus è in piena corsa per un posto tra le prime quattro, con sei partite ancora da disputare.

Tudor ha dichiarato di non voler fare calcoli e di concentrarsi su ogni singola partita, sottolineando l’importanza del lavoro quotidiano e dell’impegno dei giocatori. Al momento, il serbo, anche grazie ai buoni risultati raccolti fino ad ora, è il favorito per rimanere sulla panchina della Vecchia Signora. Il suo “avversario” più temibile è Antonio Conte che a fine stagione potrebbe salutare Napoli. Poco più staccato c’è Roberto Mancini che attende l’occasione giusta per rilanciarsi. Infine, Gian Piero Gasperini è un altro nome da tenere d’occhio, dato che è in uscita dall’Atalanta e potrebbe voler provare nuovamente ad allenare una grande piazza.

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