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D’Agostino: «Juve Roma BRUTTA partita, ma AMMIRO quello che sta facendo Motta. Vlahovic? Ho una CERTEZZA su di lui» – ESCLUSIVA

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Gaetano D’Agostino, in esclusiva per Juventusnews24, ha così parlato dello 0-0 in Juve Roma e del momento di forma dei bianconeri

La Juve chiude il primo mini-ciclo di partite con lo 0-0 contro la Roma, che la lascia in testa a sette punti alla pausa per le Nazionali. Di questo match, ma anche di altri argomenti di attualità di casa bianconera, ha così parlato in esclusiva per Juventusnews24 l’ex centrocampista Gaetano D’Agostino.

Che idea si è fatto del pareggio dello Stadium tra Juve e Roma?

«Partita senza azioni, partita chiusa per meriti a livello difensivo della Roma e demeriti della Juve per tanti errori tecnici. Da una parte mi aspettavo che con l’entusiasmo la Juve potesse schiacciare proprio nell’intensità la Roma, dall’altra la Roma, avendo paura di esporsi, ha giocato una gara bloccata difensivamente. Una partita che non mi è piaciuta».

Grande assente in campo Dusan Vlahovic, apparso in alcuni frangenti di gara ancora troppo nervoso. E’ questo l’ultimo blocco che lo separa dall’esplosione definitiva?

«Vlahovic alcune volte spreca tante energie. Ha nella verve, nel DNA quello di essere il condottiero, il trascinatore della Juve ma secondo me spreca troppe energie. Però posso garantire che, nei movimenti che fa, che in quello che chiede Motta, lo vedo molto migliorato. Farà una grande stagione quest’anno».

E su cosa deve migliorare invece a livello di gruppo questa Juve?

«Secondo me deve migliorare nella distanza tra i reparti. Nel senso che ho ascoltato le parole di Motta, che ha detto che non vuole cambiare nulla portando calcisticamente avanti il progetto di Bologna. Ma a Bologna lui aveva reparti più corti, in certi frangenti la Juve se non imbuca non impone un gioco e si spezza in due tronconi. Ieri c’erano le occasioni per poter fare male, poi la Roma aveva paura di prendere gol e ha giocato una gara più accorta. La Juve deve migliorare su questo, essere più corta, fare da fisarmonica».

La presenza in campo di Douglas Luiz potrebbe quindi essere un aiuto in questo senso?

«Bisogna vedere come è arrivato a Torino il giocatore e se ha capito cosa vuole Motta. Ieri è entrato e si è visto che il tasso tecnico è superiore a quello degli altri. E’ un palleggiatore, ma anche lui ha bisogno di fraseggio corto, di spaziare, di trovare la sua posizione e per fare questo serve gente vicina. Ieri c’è stata quell’azione sulla fascia con Yildiz, dove poi sono usciti nello stretto meravigliosamente. Deve anche migliorare in fase difensiva ed è innegabile che questo serva in una mediana a 2, ma il centrocampo del futuro non ho dubbi che sarà composto da lui e Koopmeiners, con gli altri ad alternarsi».

Chi la incuriosisce di più dei nuovi acquisti?

«Incuriosirmi nessuno perchè li conosco tutti, ma mi aspetto tanto da Koopmeiners. Sappiamo la vicenda che ha vissuto in estate con l’Atalanta che non voleva lasciarlo andare. Mi intriga tanto anche Conceicao, un giocatore che può essere molto fastidioso».

Uno come Chiesa davvero non sarebbe potuto essere utile in questa Juve?

«In qualche modo si, ma ci sono delle dinamiche nei rapporti che hanno rotto il giocattolino. Chiesa poteva essere un’alternativa importante, poi ripeto ci sono dinamiche che non sappiamo. Se la società crede che Chiesa sia un patrimonio il tecnico chiude un occhio, ma evidentemente così non era».

Su chi punta invece forte Motta sono i giovani, visto che sta pescando a più riprese dalla Next Gen.

«La Next Gen è un progetto importantissimo. Ammiro Motta perchè non guarda in faccia a nessuno, valorizza il prodotto interno ed è capace anche di tenere Douglas Luiz in panchina. E’ uno che va per la sua strada, valuta gli allenamenti e chi merita e se i giovani possono essere un patrimonio lui li fa giocare. Per questo Motta è il profilo ideale e lo sta dimostrando».

Dove può arrivare questa Juve?

«Potenzialmente è l’antagonista dell’Inter. Se assembla bene tutti gli acquisti, tutto il blocco di squadra portando tutti a livello atletico quasi equo io credo la Juve possa essere molto fastidiosa. Le altre partono indietro. Fonseca ad esempio, con tutto il rispetto per lui, non lo vedo adatto per il Milan. L’ ci sono due o tre prime donne che se sai gestire bene, altrimenti diventa dura. Non lo vedo come il profilo ideale, non trasmette quel carisma che una squadra blasonata dovrebbe avere».

Capitolo nazionale: come si riparte dopo il flop dell’Europeo?

«Deve ripartire come Motta, con gente che può fare il biennio per arrivare ai Mondiali, con una programmazione per arrivare ad avere squadra che abbia senso di appartenenza. In nazionale ci vanno sempre i più forti e all’Europeo non è stato così. Orsolini con l’annata che ha fatto al Bologna meritava di andare, Bonaventura idem. Poi dobbiamo andare alla ricerca degli attaccanti forti, di difensori funzionali, alla ricerca di un sistema di gioco che esalti».

Si ringrazia Gaetano D’Agostino per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista

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