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Damiani: «Classe, intelligenza e gol: ecco chi è Khephren Thuram» – ESCLUSIVA
Oscar Damiani, ex attaccante e ora procuratore sportivo, ha così parlato di Khephren Thuram in esclusiva per Juventusnews24
Khephren Thuram è il grande obiettivo del calciomercato Juve in questa fase, con i bianconeri in cerca di un nuovo rinforzo per il centrocampo. Di lui ha parlato, in esclusiva per Juventusnews24, l’ex calciatore bianconero e oggi procuratore Oscar Damiani, che ha visto crescere il figlio di Lilian, ex difensore juventino e suo ex assistito.
Che tipo di giocatore è Khephren Thuram?
«E’ un centrocampista a tuttocampo, agile, alto e con una bella fisicità nonostante non abbia una grandissima struttura. E’ un calciatore molto intelligente, che sa come stare bene in campo, perchè si muove con tempi perfetti tra le linee, e poi fa anche qualche gol e ha molta classe. Viene da una famiglia con un fratello che è un po’ più centravanti ma anche lui è di livello. L’ho tenuto in braccio da bambino e me lo ricordo, ma ora è cresciuto tanto (ride ndr.)».
Rafaela Pimenta qualche tempo fa lo aveva paragonato a Pogba: secondo lei è un paragone giusto?
«Senza togliere nulla alla bravissima Pimenta ti dico che sono due giocatori diversi. Pogba aveva una fisicità superiore, una forza in campo che lo rendeva un’ira di Dio. Khephren invece sa giocare meglio la palla e partecipa di più al gioco. Come tipo di ruolo sono quasi simili, ma Thuram gioca un po’ più indietro dopo essere partito più avanti. Pogba è stato un grande ma anche Thuram sa il fatto suo».
Come potrebbe cambiare il centrocampo della Juve con lui? Lo vedrebbe meglio in un modulo a due o a tre centrocampisti?
«Lo preferirei in un centrocampo a tre, nel ruolo di mezzala di inserimento a tutto campo viste le sue caratteristiche. Poi dopo ci penserà sempre l’allenatore a sfruttarlo come si deve».
Considerati anche gli interessi delle big inglesi, in quale campionato lo vedrebbe meglio? Serie A o Premier?
«Ha un papà campione e bravi agenti, non do consigli particolari ma lo vedrei meglio nel nostro campionato. Come ho detto è un calciatore intelligente e che gioca di squadra, magari per l’Inghilterra, dove serve più forza, più velocità per essere un box to box non farebbe risaltare le sue qualità così come farebbe in Italia».
Ha degli aneddoti particolari su di lui?
«Me lo ricordo bene da bambino, poi dopo l’ho seguito più dall’esterno come giocatore del Nizza e non abbiamo avuto rapporti personali».
Capitolo Rabiot: cosa fare con lui? Secondo lei il suo rinnovo esclude l’arrivo di Thuram?
«Le due cose secondo me non hanno un collegamento. Rabiot è Rabiot, Khephren è Khephren. Io lo confermerei perchè è un grande giocatore e se possibile quelli così bisogna tenerseli. Poi dopo si deve essere in due a decidere. Parlando poi dell’aspetto economico se uno va via c’è sempre un sostituto».
Stesso discorso si può fare con Chiesa?
«Chiesa sta bene alla Juve e credo anche siano contenti di averlo. Parlando di ruolo magari lo vedrei più attaccante, ora parte da lontano e fa fatica ad andare in zona gol ma ha 10/15 reti nelle gambe a stagione. Se crede in sé stesso e gli danno la fiducia che merita…».
Scelta giusta puntare su Thiago Motta per il dopo Allegri?
«Ho molta stima del Thiago Motta allenatore come ne avevo da calciatore. Fuori dal campo è un ragazzo intelligente, di cultura, un uomo di grande livello e credo la scelta della Juventus sia stata assolutamente eccellente. Penso che società, tifosi e ambiente tutti saranno contenti di averlo come allenatore».
Cosa manca alla Juve per colmare il gap con l’Inter?
«Difficile da dirsi. Credo serva ripartire dal fatto che il passato non fa punti, che il grande passato della Juve non conta. Ora conta l’avere una società forte, conta che i calciatori si inseriscano in un contesto con un allenatore nuovo che può dare tanto entusiasmo. Fermo restando è stato che chi c’è stato prima ha fatto la storia della Juve ed è stato un grande tecnico».