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Danilo: «La fascia di capitano un grande orgoglio. So già cosa fare dopo il ritiro» – VIDEO
Danilo: «La fascia di capitano un grande orgoglio. So già cosa fare dopo il ritiro». Le parole ai Junior Reporter – VIDEO
Sul canale Youtube della Juventus, Danilo ha risposto alle domande di giovani tifosi bianconeri. Ecco le sue parole.
COMUNICAZIONE COL PORTIERE – «La cosa più importante per i difensori, e anche per i portieri che stanno dietro, è la comunicazione».
TEMPO LIBERO – «Cosa mi piace fare con i miei figli nel tempo libero? Al più grande, Miguel, non piace tanto il calcio ma è bravissimo a giocare alla Play Station, mentre il più piccolo, Joao, è tutto il giorno col pallone: quando sono libero mi dice sempre di giocare con lui a calcio e di fare il portiere».
ERRORI – «Come ritrovare la concentrazione dopo un errore? Gli errori capitano sempre, è impossibile giocare a calcio senza sbagliare. L’importante è pensare subito alla prossima azione».
RITI SCARAMANTICI – «Se ho dei riti scaramantici? Prima di entrare in campo faccio venti respiri veloci, mi tocco tre volte la fronte e dò un bacio al mignolo».
AVVERSARIO PIU’ DIFFICILE – «Chi ho fatto più fatica a difendere? Neymar, è troppo forte»
CALCIO FEMMINILE – «Secondo me è un patrimonio culturale di ogni paese, in questo momento sta crescendo sempre di più. Mi fa piacere seguire le partite della Juventus Women e conoscere la storia delle ragazze, anche loro hanno fatto dei sacrifici per diventare delle calciatrici».
LA PASSIONE PER IL CALCIO – «Penso già da quando ero nella pancia di mia mamma. Da piccolo ero sempre col pallone tra i piedi, andavo a calciare contro i muri insieme a mio padre».
CONSIGLI – «Come difensore devi lavorare sempre sulla concentrazione. Per essere coraggioso e concentrato io parlo tanto in campo, dando indicazioni ai miei compagni. Consiglio da capitano? Il capitano dev’essere sempre a servizio della squadra, ad aiutare i propri compagni. La fascia deve darti la motivazione per non mollare mai, devi essere un esempio».
CHI TIFAVI DA BAMBINO – «Il Flamengo. Se ho mai giocato in altri ruoli? A dieci anni facevo il portiere, poi mi dissero che non sarei cresciuto tanto in altezza per ricoprire quel ruolo e pertanto ho giocato anche come terzino, mediano e attaccante. La cosa più importante è giocare bene a calcio, il ruolo non conta».
MAGLIA NUMERO 6 – «Innanzitutto perché è un numero importante della storia della Juventus, indossato da un grande capitano come Scirea».
DOPO IL RITIRO – «Sicuramente voglio andare all’università per studiare psicologia, poi voglio aiutare i bambini nel calcio. Forse farò l’allenatore».
DIFENSORE – «Perché i centrali, nel calcio di oggi, sono quelli che hanno di più il pallone tra i piedi. A me piace avere sempre il pallone, iniziare il gioco e guidare la squadra».
LA PRIMA PARTITA IN ITALIA – «È stata bellissima: sono entrato contro il Napoli e dopo undici secondi ho segnato. Come mi sono sentito dopo essere stato nominato capitano della Juventus? Molto orgoglioso, è una grande responsabilità perché ti guardano persone da tutto il mondo».