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Danilo da record, nessuno come lui in avvio: ma Pirlo può avere un rebus
Danilo da record, nessuno come lui in avvio alla Juve: ma Pirlo potrebbe avere un rebus legato al difensore brasiliano
Tra le sorprese certamente più piacevoli di questo avvio di stagione spicca il nome di Danilo. Il difensore brasiliano è apparso rigenerato sotto la guida tecnica di Andrea Pirlo, fornendo una serie di prestazioni convincenti tra campionato e Champions League. Un filotto di partite che gli sono valse già dei mini-record all’alba della nuova stagione, conditi però da un rebus che potrebbe attanagliare Pirlo nelle prossime settimane…
Danilo-Juve: nessuno come lui in questo avvio di stagione
È stato un inizio importante per Danilo, che in sei partite di Serie A ha già stabilito un piccolo primato tra le fila della Juventus. Il brasiliano, infatti, è l’unico giocatore ad essere sempre sceso in campo in questo campionato con la squadra bianconera: 450 i minuti complessivi disputati fino a questo momento in Serie A dall’ex Real Madrid. 90′ in tutte le gare giocate contro Sampdoria, Roma, Crotone, Verona e Spezia, a sottolineare come sia entrato perfettamente negli ingranaggi della nuova Juve di Pirlo.
Campionato sì, ma anche Champions League. Tre su tre anche nella massima competizione europea per Danilo, sceso in campo per tutto l’arco degli incontri con Dinamo Kiev, Barcellona e Ferencvaros. L’ultima partita, poi, contro gli ungheresi, ha avuto un sapore speciale per il difensore: tagliato il traguardo delle 50 presenze in carriera in Champions, festeggiate con la netta vittoria per 4-1.
Ruolo Danilo: nuova vita per il difensore brasiliano
L’evoluzione in campo di Danilo si è vista anche grazie al nuovo abito tattico cucitogli da Andrea Pirlo. Per ovviare alle assenze nel reparto arretrato, il brasiliano è stato adattato come terzo centrale nella linea a tre, rispondendo bene all’inedita posizione, già ricoperta in passato, costruita su misura dall’allenatore. Ma proprio Danilo aveva commentato così a Sky Sport il nuovo ruolo di questa stagione: «Ho giocato sia a sinistra che a destra. In questa posizione posso giocare più in mezzo ed è un ruolo che mi piace tanto, perché mi fa giocare tanto con il pallone tra i piedi. Il mister ci chiede di fare palleggio, buoni passaggi e fare una buona costruzione di gioco».
Intuizione importante avuta da Andrea Pirlo, che ha visto in lui alcune qualità importanti forse non scoperte nella stagione passata. Si è creato già un feeling importante tra il tecnico e il calciatore, testimoniato dalle parole dello stesso difensore: «Mi piace molto il suo lavoro. È arrivato con un’identità juventina di curare tutti i dettagli e questo è molto importante nel calcio. E’ un piacere lavorare con un allenatore della sua importanza, che ha un’idea di calcio molto attuale e moderna, basata principalmente su possesso palla, pressing alto e movimenti molto veloci: ero abituato a questo tipo di gioco al Manchester City e questo mi ha aiutato molto. Sono molto soddisfatto, basta vedere i dati delle mie prime partite, ma voglio continuare a imparare da lui e il suo staff».
Pirlo e quel rebus: cosa succede ai rientri di De Ligt e Alex Sandro
La sosta delle Nazionali, però, potrebbe portare un rebus ad Andrea Pirlo per quanto riguarda la sua difesa. Dopo la pausa delle prossime due settimane per gli impegni internazionali, dovrebbero rientrare gli infortunati Matthijs de Ligt e Alex Sandro. Due ottime notizie per la Juventus, che potrebbero però ridisegnare gli equilibri della linea arretrata bianconera.
La Vecchia Signora imposta sempre con un 3-2-5, con Cuadrado che dovrebbe giocare sempre in posizione avanzata mentre Danilo resterebbe bloccato come terzo di difesa. Questo tipo di schieramento, però, in fase difensiva si trasforma in un 4-4-2, con il brasiliano che scala in posizione di terzino. Facendo un gioco di possesso, Pirlo difficilmente dovrebbe affidarsi a 3 centrali puri in fase difensiva (Bonucci, Chiellini e De Ligt). Ecco il motivo.
In primo luogo serve qualità nei difensori nell’impostazione, con Danilo che, complice l’eredità di Guardiola, è un giocatore pulito e preciso nella gestione del pallone. Poi in alcuni frangenti della partita, il brasiliano è in grado di sganciarsi in avanti con pericolosità, agendo bene oltre la linea difensiva. Un esempio è dettato dal pallone confezionato per McKennie in Spezia-Juve. In seconda battuta, come detto in precedenza, un centrale della linea a 3 in fase difensiva scala nel ruolo di terzino con la retroguardia a 4. Difficile ipotizzare che uno fra Bonucci, De Ligt o Chiellini occupi quella posizione. Capitolo Alex Sandro: l’incognita è capire in quale ruolo verrà utilizzato da Pirlo in fase di possesso, se farà il terzo a sinistra nella linea a tre oppure se giocherà come quinto a sinistra a centrocampo.
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