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De Ligt Bayern, scelta giusta? Cosa lascia alla Juve

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De Ligt Bayern, scelta giusta? Cosa lascia alla Juve il difensore olandese lascia i bianconeri dopo tre anni

De Ligt è andato al Bayern Monaco lasciando la Juve dopo 3 anni. Una scelta di certo non inaspettata, visto che lui stesso qualche tempo fa aveva aperto pubblicamente alla possibilità di un suo addio. Una decisione che però, allo stesso tempo, fa riflettere.

Il Bayern Monaco è certamente una delle potenze calcistiche mondiali più importanti e un club capace di competere ai più alti livelli in Champions League. Resta difficile credere, tuttavia, che De Ligt possa migliorare le sue qualità e il suo gioco in un campionato che resta inferiore alla Serie A. La Bundesliga somiglia all’Eredivisie come tipologia di gioco e quindi non avrà difficoltà ad integrarsi nel gioco di Nagelsmann e a guidare il pacchetto arretrato.

La sua decisione, tuttavia, stride un po’ con le ambizioni sempre importanti della Juve e con la squadra che la dirigenza sta costruendo per tornare a competere ai più alti livelli. I colpi Di Maria e Pogba, in questo senso, certificano la voglia della squadra di rigiocarsi da subito le chances scudetto. Quest’anno, poi, con l’addio di Chiellini l’olandese avrebbe potuto assumere ancor di più il ruolo di leadership di una delle squadre più importanti al mondo. Senza dimenticare che la Vecchia Signora vanta una tradizione storica di difensori che fa invidia a tutti.

Evidentemente De Ligt non ha ritenuto che la Juve potesse dargli quel che cercava, non tanto a livello economico (era il più pagato) quanto più a livello di prospettive di vittoria presenti e future. Decisivi, con ogni probabilità, è stato il brutto anno appena passato senza trofei in bacheca e il gioco di Allegri che non ha esaltato le sue qualità. De Ligt, in tutto questo, è stato comunque uno dei giocatori più positivi della passata stagione. A macchiare la sua esperienza in bianconero, però, sono stati i famigerati falli di mano che hanno provocato diversi calci di rigore. E forse questo è il ricordo che più è rimasto impresso nella mente dei tifosi della Juve, in particolare in riferimento alla finale di Coppa Italia persa con l’Inter.

De Ligt era arrivato alla Juve nel luglio 2019 accolto come una star per 85 milioni. Nella stagione precedente, infatti, era diventato capitano dell’Ajax disputando una serie di partite da protagonista specialmente in Champions League. Fu proprio lui, tra l’altro, a segnare un gol allo Stadium decisivo per l’eliminazione dei bianconeri ai quarti di finali. E fu quell’Ajax a sfiorare la finale di Champions League contro il Liverpool di Klopp, alzando bandiera bianca soltanto all’ultimo minuto di una semifinale di ritorno da batticuore col Tottenham.

Giunto in bianconero (con Sarri) nelle vesti di giovane apprendista dietro a veterani come Bonucci e Chiellini, l’olandese si è dovuto catapultare da subito nel mondo della Serie A e del calcio italiano a causa del grave infortunio capitato all’ex capitano. Dopo i mesi iniziali di difficoltà e di ambientamento, l’olandese classe 1999 ha dimostrato le sue qualità da difensore moderno fatto di aggressività, capacità in marcatura, forza fisica fuori dall’ordinario e abilità in costruzione, togliendosi anche lo sfizio di segnare qualche gol (il primo proprio nel derby col Torino). La sua seconda annata (con Pirlo) è stata condizionata dall’intervento alla spalla che lo ha tenuto fuori per 3 mesi e poi dal Covid, ma De Ligt è riuscito ugualmente ad imporsi come uno dei maggiori talenti difensivi a livello mondiale.

La Juve guadagna 80 milioni ma perde un vero e proprio diamante che in 3 anni ha contribuito a far brillare, non senza difficoltà, ancora di più. Lui lascia un senso di incompiutezza. Ora si apre una nuova pagina dove, con ogni probabilità, saranno Bremer e Gatti a raccogliere la sua eredità. Prima di iniziare la ricerca al nuovo, potenziale De Ligt.

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