De Paola duro con Allegri e Agnelli: «Dico che…»
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De Paola duro con Allegri e Agnelli: «Scatto d’ira che portato a situazione inaccettabile. All’ex presidente Juve dico…»

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Paolo De Paola ha parlato del momento che vive la Juve e si è soffermato sulle figure di Massimiliano Allegri e dell’ex presidente Andrea Agnelli

Paolo De Paola, a Tmw Radio, ha parlato del momento che vive la Juve e si è soffermato sulle figure di Massimiliano Allegri e dell’ex presidente Andrea Agnelli

Questo è l’argomento principale, voglio dire innanzitutto una cosa. Non è facile per chi ha una piccola passione rimanere lucido e avere la giusta sensibilità. In fondo a tutto questo rimane un senso di poca gratitudine nei confronti di un allenatore che ha portato dodici trofei alla Juventus. Qualcosa suona strano in questa vicenda, perché tutti hanno ragione.

La società ha fatto bene a licenziare Allegri in tronco perché non puoi ribellarti in quel modo verso Giuntoli. Questa ribellione una società non può accettarla, se Allegri avesse accolto con più pacatezza tutto questo si sarebbe arrivati a fine stagione e Allegri avrebbe vinto. Ha avuto invece questo scatto d’ira che ha portato a una situazione inaccettabile. Nel tifoso invece resta questo senso di ingratitudine verso un allenatore che non è stato amato per il gioco, ma per i risultati. Questo va riconosciuto ad Allegri.

La cosa che non mi garba è vedere in Allegri un oppositore al sistema ancor più della società per quello che ha fatto agli arbitri. Al tifoso juventino non spetta il vittimismo arbitrale, c’è sempre stato il contrario. Ora la Juve si deve adattare a questo? È vero, è stato negato un rigore lampante alla Juve, ma la partita l’hai vinta.

Questo non è l’atteggiamento da tifoso juventino. C’è poi il terzo argomento, ovvero la superbia e mi rivolgo all’ex presidente Agnelli. La superbia è un peccato e non è un atteggiamento da juventino. Lo juventino vero ha lo humor dell’avvocato e guarda in maniera distaccata chi va contro la Juventus.

La base del tifo juventino non nasce con superbia, la Juventus nasce dal popolo. Il giudizio di Andrea Agnelli poteva essere risparmiato. Nel sentimento delle persone rimarrà un qualcosa di esagerato nei confronti di Allegri.

Non si potrà stare col fucile puntato nei confronti di Giuntoli e Thiago Motta, questo è figlio della rabbia che ha lasciato l’uscita prematura di Allegri. Alla fine si tiferà la Juventus e si passerà oltre».

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