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De Rossi a Sky: «La Juve è una rivale della Roma. Thiago Motta? Gli auguro di finire un punto sotto a noi…»
De Rossi a Sky: «La Juve è una rivale della Roma. Thiago Motta? Gli auguro di finire un punto sotto a noi…». L’intervista
De Rossi ha concesso un’intervista a Sky Sport alla vigilia di Juve Roma.
GIUDIZIO SUL MERCATO DELLA ROMA – «Il giudizio è positivo. Fare una squadra più forte che possa essere sostenuta nel corso degli anni. Giocatori di proprietà forti che se qualora se ne volessero andare puoi venderli e comprarli più forti. Un po’ quello che fa l’Atalanta. Ci riempiamo la bocca con il nome loro, sono quelli che hanno lavorato meglio negli ultimi 10 anni partendo da una realtà positiva di squadra piccola diventando una delle società piu importanti d’Europa perchè hanno vinto l’Europa League. Ci sono arrivati con pazienza. E’ una piazza forse più paziente, aspetta di più giocatori e allenatori. Mi ricordo Gasperini era partito abbastnza male i primi anni, poi ha fatto piazza pulita e ora ne parliamo come uno degli allenatori più forti del mondo. Intanto hanno costruito squadre che potevano sostnersi da sole grazie alla forza dei giocatori di proprietà».
KONE – «Ha una fisicità imporante, capacità di uscire dalle situazioni delicate in maniera diversa dagli altri giocatori che ne escono col palleggio. Lui esce con qualità e strappo fisico. Può giocare mediano davanti alal difesa e mezzala, un valore aggiunto. L’abbiamo visto benissimo col Monchengladbach e ai giochi olimpici davanti alla difesa. Sa fare un po’ tutto. Qui potrà fare il salto definitivo di qualità. E’ appena arrivato in nazionale a francese, un ulteriore dimostrazione delle caratteristiche e delle qualità del giocatore appena comprato».
THIAGO MOTTA – «E’ un rapporto silente, non ci sentiamo quasi mai, giusto qualche messaggio di auguri o complimenti. Reciprocamente ci stimiamo e ci vogliamo bene. Abbiamo passato bei momenti insieme in Nazionale. Entrambi ci siamo sempre stati l’un per l’altro quando c’è stato bisogno. Se dovevo scgliere un giocatore con cui confidarmi lui era uno di quelli. E’ un ragazzo intelligente, lo sta dimostrando quando parla e la sua squadra gioca e parla per lui. Ho grandissimo affetto per lui. Sono contento si sta dimostrando all’altezza di questa sfida che è un gradino in più rispetto a Bologna. Speriamo che domani non dimostri quanto è bravo. La Juve è rivale anche come tifoseria, ma per lui ho solo affetto. Non posso augurargli il male, gli auguro di andare bene e arrivare un punto sotto a noi».
COSA SERVIRA’ CON LA JUVE – «Un’energia diversa rispetto a quella dei minuti centrali del primo tempo della partita con l’Empoli. I pirimi 10 minuti eravamo partiti bene. Abbiamo faticato dopo a riconsocerlo, eravamo amareggiati dalla sconfitta. Il secondo tempo è stato di confusione ma di grande impeto. Meglio esssere un po’ confusi ma con grande voglia e mobilità che organzizati e statici. Bisogna muoverci e muovere la palla velocemente. La Juve non la fa prendere tanto perche quest’anno gioca tanto con la palla. Quando ce l’abbiamo dobbiamo essere rapidi, non basta fare il 73% di possesso palla, ma essere pericolosi in attacco».
LA FORMAZIONE – «Vediamo anche come staranno i nuovi acquisti e tutti quanti. Oggi capiremo meglio in che direzione andare. Non ci sono alibi particolari da prendersi, siamo tutti sulla stessa barca noi allenatori, ho sentito Di Fra ieri. Non è facilissimo programmare una partita nel momento in cui tante operazioni avvengono o saltano. Vediamo chi saremo e come staremo. Di base 9/11 già ce l’ho in testa. Potrebbe cambiare qualcosina ma potrebbe essere molto simile, noi attacchiamo alla stessa maniera quasi sempre. Potrebbe cambiare la maniera di difendersi e l’altezza dove iniziamo a difenderci».
PASSARE ALLA DIFESA A 3 – «Non necessariamente. A volte abbiamo giocato a 3 con Angelino braccetto, a volte con 3 centrali puri. Abbiamo giocato a 3 a Firenze e abbiamo preso una marea di tiri. Abbiamo giocato a 4 altre partite, siamo stati aggressivissimi e ne abbiamo presi meno. Non è direttamente riferito a quanti giocatori centrali hai in fase difensiva, ma a come perdi palla. Abbiamo partlato di preventive nell’ultima partita. Poi guardandoci ci siamo resi conto che un conto è farla, un conto farla quando la palla ce l’hai tu e la perdi dal nulla. Non è facile prevederlo neanche per gli altri giocatori. Dobbiamo fare meglio con la palla. i grandi maestri dicevano che la prima difesa è tenere la palla e non farla prendere gli altri: è una forzatura ma in parte è vero. Poi vedere di fare grande densità a palla persa. Nella prima ocasione col Cagliari siamo stati più ordinati. Invece l’altra volta abbiamo subito con 3-4 contropiedi, per il resto non eravamo mai stati messi in difficoltà».