Hanno Detto
Del Piero: «Di Maria fantastico. Chiesa e Vlahovic mi hanno impressionato»
Alessandro Del Piero, ex capitano della Juve, ha parlato al canale Twitch del club bianconero. Le sue dichiarazioni
Intervenuto al canale Twitch della Juventus, Alessandro Del Piero ha rilasciato queste dichiarazioni.
VEDERE LA JUVE NEGLI STATI UNITI – «Simpatica la cosa. Sono felice che siano venuti a prendere un po’ di fresco qui, viste le temperature che ci sono a Torino. Sono felice di ritrovare amici e vedere la preparazione della squadra. Scopri volti nuovi, è eccitante. Ieri all’allenamento ci siamo divertiti».
50 PERSONE IN CHAT SI CHIAMANO ALESSANDRO PER MERITO SUO – «Solo 50? Scherzo… Io ho 3 figli, quando devi scegliere il nome cerchi delle ispirazioni. Quando mi capitano questi episodi è piacevole, dà un senso di responsabilità e orgoglio. Saluto tutti gli alessandriani».
CHI GLI ASSOMIGLIA DI QUESTA JUVE – «Quando guardo i giocatori non penso a chi potrebbe assomigliarmi, ma chi ora ti attrae e fa qualcosa di diverso. Parlando di Juve ci sono dei ragazzi che hanno qualità straordinarie e che ho potuto conoscere. Hanno tutti questo atteggiamento giusto per fare bene e sanno cosa voglia dire indossare questa maglia. Mi viene in mente Chiesa, che ha fatto una stagione straordinaria fino all’infortunio e ora gli auguriamo un pronto rientro. Vlahovic mi ha impressionato in maniera positiva, poi Cuadrado, Bonucci. Non è facile stare sempre lì ogni giorno, ma i ragazzi hanno qualità e voglia di poterlo fare».
BONIPERTI – «Lo ricordo sempre con grande affetto. Io ho conosciuto anche parte della sua famiglia, che è eccezionale. Quell’incontro è stato unico per un 16enne che si approccia con una figura del genere. Eravamo in camera sua a Udine, si stava concludendo la trattativa. Gli incontri con lui duravano poco, anche perché era un pre-partita. Tra le tante cose che mi ha detto, quella che tutti compreso io mi ricordo è ‘Tagliati i capelli’. Per me sarà sempre un mostro sacro. Ha sempre fatto capire cosa significhi questa squadra».
SUO IDOLO – «Quando io ero ragazzino non c’erano tv e social. C’era 90° che durava 45 minuti e facevano vedere le clip, io le odiavo perché per metà facevano vedere l’ingresso in campo delle squadre… Andavi per icone, io da juventino ammiravo Platini, era il mio idolo e punto di riferimento. In quell’era c’era Michel alla Juve, Maradona al Napoli, Zico all’Udinese. Peccato che non si poteva avere accesso nel vedere partite, allenamenti e vederli in maniera così profonda».
DI MARIA – «È un fantastico acquisto per la Juve. È efficace, non è fine a se stesso. Ha personalità, un passato glorioso come esperienza e trofei vinti. Sotto ogni profilo è top quindi non può esserci di meglio per la Juve come acquisto. Ieri l’ho conosciuto, mi ha dato conferma di quello che pensavo».
SI ALLENA ANCORA – «Poco, meno di prima ahimé, vorrei farlo di più. I viaggi son tanti, non aiutano. Bisogna saper mangiare bene, allenarsi un po’ e avere buoni pensieri in testa».
COME HA VISTO LA SQUADRA – «Bene, anche se l’ho vista solo un’ora. C’era molta concentrazione negli esercizi. Nelle partite anche stanno facendo bene».
FAGIOLI E MIRETTI – «Mi piacciono molto. Spero che loro abbiano la visione di carpire e rubare qualsiasi cosa da chi ha più esperienza e personalità. Se hanno questo desiderio ci sarà un bel futuro per loro».
CHI DOVEVA TIRARE LA PUNIZIONE CON LA LAZIO TRA LUI E PIRLO – «Molto semplice: con Andrea ci siamo sempre capiti in un attimo. Siamo arrivati sulla palla, ci siamo guardati e gli ho detto ‘Tiro io’ e lui ‘Certo, vai’. C’è un rispetto talmente alto che non c’è egoismo, ma è come ti senti in quel momento».
DUALISMO CON RONALDO IL FENOMENO – «L’arrivo di Ronaldo ha dato qualcosa in più al campionato italiano, quindi un motivo di ispirazione. L’ho incontrato di recente a Madrid, anche lui pensava lo stesso».
COMPAGNI CON CUI E’ ANDATO PIU’ D’ACCORDO – «Uno su tutti perché ci scherzo sempre è Di Livio, eravamo insieme a Padova. Siamo amici fraterni, con lui c’è sempre stato qualcosa di diverso. Poi negli anni della Champions League c’era un gruppo fantastico: io ero giovane, mi hanno accettato subito. Sapevo come comportarmi, ma c’era rispetto. Poi anche Tacchinardi, Marocchi, Vialli, fino ai giorni nostri con Buffon, Chiellini, Marchisio, Trezeguet, Pirlo. Abbiamo vinto tanto ma ci sono state anche brucianti sconfitte».
PIU’ GRANDE DELLA STORIA DELLA JUVE – «Ho fatto un percorso unico, sono molto orgoglioso di questo. Sono strafelice delle scelte fatte, vissute in maniera totale. Sarò sempre orgoglioso di quello che ho fatto, così come se qualcuno batterà i miei record. Definirmi più grandi ti ringrazio, sono felice per chi lo pensa».