Delneri a RBN: «La Juve ha una grande mentalità vincente»
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Delneri a RBN: «Juve mentalità vincente. La mia esperienza? Un anno di transizione»

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Luigi Delneri è intervenuto ai microfoni di Radio Bianconera per parlare di Juve, della sfida con l’Ajax e della sua esperienza in bianconero

Nel corso della diretta su Radio Bianconera, Luigi Delneri è intervenuto toccando tanti temi. Dalla sfida Ajax Juve di Champions League alla sua esperienza in bianconero. Di seguito riportate le parole dell’allenatore.

AJAX JUVE – «Allegri ci ha sorpreso sempre, basta vedere la partita con l’Atletico Madrid. Ha il peso dello spogliatoio. Non si adatterà: la Juve ha una grande mentalità vincente e ripropone le sue caratteristiche. Ha tanti giocatori di qualità, e giovani come Spinazzola e Kean. È una rosa qualitativamente importante».

CHIELLINI – «Lo conosco molto bene. È sulla strada giusta, ha temperamento e ha acquisito qualità anche nell’impostazione: è un giocatore completo. Non perde mai un tackle, fa meno falli di una volta. È il leader e l’espressione di mentalità. Lo vedo sempre concentrato e non è mai facile mentenere sempre questo equilibrio. Ha grande spessore, e non lo scopro di certo io».

DIFESA A TRE – «Il calcio è opinabile da parte di tutti. Io penso che l’abbia già provata la difesa a tre a Bergamo, con un risultato negativo. Allegri opterà per un concetto a quattro secondo me. Diciamo che ha delle soluzioni in casa, anche perché tutti non possono avere la testa di Massimiliano, che riesce a cogliere il meglio in tutti».

SPINAZZOLA – «Quando lo vedevo io da giovane, era già convocato in prima squadra all’epoca. È sempre stato un predestinato, e con le sue esperienze è maturato molto. Mi sembra pronto adesso: giocare nella Juve non è semplice e deve essere al top della forma. Ha caratteristiche e mentalità vincente per stare nella Juventus».

L’ESPERIENZA ALLA JUVE – «Nascono degli anni in cui tutto non va bene. Si fecero male Quagliarella, Bonucci, De Ceglie. Fu un girone di ritorno complicato, dove buttammo via partite incredibili. Era un anno di transizione. Per vincere mancava forse qualcosa, con il Milan e l’Inter che avevano qualcosa in più. La qualità di Quagliarella non ce l’aveva nessuno, e l’infortunio è stato negativo. Poi sfruttavamo la velocità di Krasic e l’equilibrio in mezzo di Marchisio. Mancando qualche interprete importante abbiamo trovato difficoltà».

L’ALLIANZ STADIUM – «Lo stadio non l’ho assaporato, però abbiamo fatto la foto con il caschetto durante i lavori (ride n.d.r.)».

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