Hanno Detto
Di Francesco a Sky: «Tornare a casa a mani vuote è un peccato. Gol Rugani? Avevo messo un difensore in più…»
Di Francesco a Sky: «Tornare a casa a mani vuote è un peccato. Gol Rugani? Avevo messo un difensore in più…». L’intervista
Di Francesco ha concesso un’intervista a Sky Sport dopo Juve Frosinone.
L’ANALISI – «Abbiamo giocato un primo tempo di alto livello anche dal punto di vista della manovra e della ricerca. Nel secondo abbiamo perso un po’ di energia anche di appiglio anche nell’andare ad attaccare gli avversari. Ho fatti dei cambi per cercare di ridare vitalità. Questo ci ha dato relativamente forza, poi peccato per il finale. Avevo messo un difensore in più per andare a rinforzare quella linea di saltatori che aveva messo la Juve. Devo dire che non gira. Mi dispiace veramente. Torniamo a casa con rammarico nonostante una prestazione di ottimo livello. Il risultato determina quelle gioie e quei pensieri che nonostante una grande gara contro UNA squadra che doveva rifarsi, tornare a casa a mani vuote è veramente un peccato».
GOL PRESO NEL FINALE – «Se parliamo di questo, ogni partita ci rammarichiamo degli episodi. Dico che una volta che stai portando a casa un risultato importante devi difenderlo meglio. Poi come dove perché possiamo analizzare degli errori tecnici tattici, ma lì diventa più una tattica individuale e personale dove dobbiamo essere bravi ad andare con l’uomo fino alla fine, a marcare, coprire meglio la porta. Mancavano 30 secondi, è veramente un peccato. Oggi grande delusione dal punto di vista del risultato, la prestazione c’è stata»
ATTEGGIAMENTO DIVERSO – «Si è sempre parlato che noi siamo belli ma non portiamo a casa risultati, abbiamo cercato un atteggiamento diverso che stava dando frutti, a dimostrazione che a volte si può cambiare pelle ma si deve essere ripagati dal risultato. Nel primo tempo come possesso non era proprio così, è cresciuta tantissimo nel secondo la differenza. Il Frosinone contro la Juve ci può stare. Siamo venuti qua per portare a casa un risultato positivo con un atteggiamento diverso, cercando dinamiche differenti per cercare di non portare a casa solo complimenti ma punti. Era questo l’obiettivo. La squadra ha espresso principi importanti cercando di giocare, ha fatto 2 gol su azione, cercando di concedere pochi gol alla Juve. Purtroppo quelle poche cose che abbiamo concesso hanno fatto gol. E’ il peccato più grande, ogni volta ci rammarichiamo di quella che è stata la prestazione, oggi la pensavo diversamente. Credo il cambio di atteggiamento ci avesse dato ragione. Voi state guardando il risultato, se avessi fatto 1-2 mi avreste fatto una domanda diversa dicendomi che questo atteggiamento è stato positivo e ripagato da risultato. Purtroppo non lo possiamo dire perché l’ultimo episodio è stato a favore loro »
L’ERRORE SUL GOL DI RUGANI E IL SECONDO TEMPO – «Parlavo di tattica individuale, non tanto di distanza. A volte quando si va a marcatura a uomo dobbiamo essere bravi a non perdere il duello. Bisogna rinforzare questo aspetto. Se perdi determinati duelli contro giocatori di un certo livello rischi sempre di andare sotto. Se mi dite che abbiamo concesso poco alla Juve vuole dire che la squadra si è mossa bene difensivamente. Quel che è mancato un po’ nel secondo tempo, ricordiamoci i valori, è che la Juve ha alzato un po’ la pressioni, mentre noi siamo stati meno bravi a palleggiare e riuscire rispetto al secondo tempo a ripartire e palleggiare perché spesso ci hanno dato il pallino del gioco. Noi il secondo tempo l’abbiamo fatto molto bene nonostante qualche piccola occasione che c’era stata e non abbiamo sfruttato al meglio».
BRESCIANINI E NON BARRENECHEA TITOLARE – «Sono giocatori con caratteristiche totalmente diverse. La scelta di Barrenechea è legata al momento, lo vedevo meno brillante. Ho preferito mettere più esperienza in campo con Mazzitelli che l’ha interpretata bene. Brescianini è una mezzala, ha ottimi inserimenti, è bravo a giocare e palleggiare. E’ uno di quei giocatori che è un diesel, piano piano si sta conquistando spazio grazie alle prestazioni e prima di tutto al suo modo di allenarsi»