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Di Maria Juve, il retroscena: «Il pensiero dell’argentino è sempre quello»

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Di Maria Juve, retroscena sugli inizi della carriera dell’esterno argentino finito nel mirino del club bianconero per l’estate

Tuttosport analizza oggi gli inizi della carriera di Angel Di Maria. L’argentino, finito nel mirino della Juve, non è mai cambiato dai tempi in cui…si finse un altro giocatore!

IL RETROSCENA – «Giocavo nel Central, i miei amici nel 1° de Mayo, un club de barrio, di quartiere. Io volevo giocare con loro. Un sabato trovai il modo: avrei finto d’essere un altro ragazzo a cui assomigliavo molto. La gente iniziò a gridarmi: “Quello gioca nel Central!”. Fui costretto a mostrare all’arbitro la carta d’identità: del ragazzo che mi somigliava molto, ovviamente! Mi salvai, quella volta. Non quella successiva: stavamo vincendo, avevo segnato 1 o 2 gol e poco prima dell’intervallo l’arbitro mi disse: “Ti hanno denunciato, ti verranno prese le impronte digitali per capire chi sei davvero”. Un paio di minuti e finsi un infortunio: scavalcai la recinzione del campo e corsi via a più non posso»”. 

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