Tranquilli come Di Maria solo con Di Maria: non è Juve senza il Fideo

Tranquilli come Di Maria solo con Di Maria: non è Juve senza il Fideo. L’argentino è l’ansiolitico di La Spezia

Quando lo vedi aggirarsi per il Picco davvero non lo diresti che è della specie degli altri 21. O meglio, puoi dirlo ma accetti un margine di errore equivalente al rischio a cui si espongono le difese che gli lasciano il mancino tra i quaranta e i venti metri. Perché da lì può fare sì e no tutto: dal dribbling, all’assist, al gol come accaduto a La Spezia. Angel Di Maria nella Juventus oggi sembra un premio Nobel in una classe di liceali dal 6 striminzito. Quella è la sensazione, probabilmente la stessa di Allegri quando capisce che le cose si stanno mettendo non bene e lo getta nella mischia. L’ansiolitico di Rosario ci mette solo qualche minuto a fare effetto e il beneficio è evidente perché psicosomatico. La Juve va sul 2-0, si scioglie e porta a casa una delle partite più brutte di una stagione tutt’altro che bella. ‘Abbiamo fatto un brutto primo tempo, nel secondo tempo siamo partiti bene. Poi quando è entrato Angel dà più serenità alla squadra perché con la palla è straordinario‘, spiega Max che da nonno che ne ha allenati tanti aggiunge: ‘Avete mai visto campioni che giocano e sono isterici con la palla tra i piedi? Io non li ho mai visti. Dobbiamo tutti raggiungere questa cosa‘. Eh, fosse facile.

La tranquillità tecnica che dà tranquillità mentale a una squadra che soffre di attacchi d’ansia: Angel Di Maria per la Juve è come un trattamento farmacologico a base di morfina e in quanto tale crea dipendenza. Già prima di ieri, con l’argentino in campo in Serie A (13 gare) la Juve aveva una media gol segnati migliore (1.6 vs 1.4) e una percentuale di vittorie più alta (61.5% vs 55.6%). Un’incidenza che si è ulteriormente sviluppata dopo il Mondiale: il post Qatar secondo i più sarebbe dovuto essere un vacanziero intermezzo torinese prima del ritorno in Argentina. Il Fideo invece è tornato carico a molla, fisicamente più brillante e definitivamente realizzato dal trionfo di Lusail. Nel 2023 è a 3 gol e 2 assist in 7 gettoni di campionato. I freddi numeri rendono solo parzialmente giustizia alla poesia del Fideo che compone e ricama tutto insieme, inventando dal nulla. Senza Bonucci e con un centrocampo scevro di regia (con lo Spezia prima Paredes e poi Fagioli non ne hanno fatto mezzo in due), l’unica fonte di gioco è l’argentino che ondeggia tra le linee. Sempre ben posizionato col corpo e con lo sguardo perpetuamente rivolto verso il compagno in possesso. Poi prende la palla e comincia la magia: accende la Juve nell’oscurità della manovra come farebbe Harry Potter nella Foresta Proibita. Lumos.

Del maghetto di Hogwarts Di Maria non ha però la cicatrice a forma di saetta e nemmeno l’età, purtroppo. ‘La sfortuna è che ha 35 anni, fosse stato più giovane avrebbe giocato tutte le partite‘, dice Allegri decantando l’evidenza. Discorsi destinati a legarsi con un futuro che il diretto interessato continua a rimandare ma che ha nel rientro al ‘suo’ Rosario a scadenza di contratto lo scenario più prevedibile. ‘Non ho preferenze per il mio futuro. Sono felice qui. Il club ha diversi problemi, negli ultimi tempi e non si sta parlando molto del rinnovo. Non ho parlato con la Juve, né con altri club. Cerco di pensare solo a giocare e di dimostrare il mio valore in ogni partita, poi vedremo cosa accadrà’ ha spiegato Di Maria a ESPN. In caso di addio la Juve avrebbe l’arduo compito di sostituirlo: una sfida non meno impegnativa delle tante altre che attendono il club a stretto giro di posta. C’è chi fa scomparire punti e chi li fa ricomparire, fuori e dentro al campo.