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Di Napoli: «La Juve ha le carte in regola per vincere lo Scudetto. Squadra forte, il Derby vinto mi ha dato queste sensazioni» – ESCLUSIVA

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Di Napoli, ex attaccante, ha parlato così della vittoria bianconera nel Derby e non solo: le dichiarazioni in esclusiva a Juventusnews24

La Juve vince anche il Derby contro il Torino e chiude prima della sosta a due punti dalla capolista Napoli. Del successo contro i granata, ma non solo, ha parlato in esclusiva per Juventusnews24 l’ex attaccante Arturo Di Napoli.

Che Juve è stata quella che ha vinto il Derby?

«Una Juve concreta, solida, che ha dato la sensazione di essere anche una squadra forte e allenata da un buon allenatore. Poi sono i risultati che alla fine determinano il giudizio, ma la Juve è lì».

Condivide il pensiero di chi dice che i Derby della Mole sono diventati ormai scontati?

«Le statistiche parlano chiaro, anche perchè la Juve è molto più forte del Torino. E’ normale che il Toro faccia più fatica a vincere i Derby. Se guardiamo Inter e Milan, sono tanti i Derby vinti dai nerazzurri, ma lì è un discorso diverso. Tra bianconeri e granata sono più forti i primi».

Questa Juve è una squadra che può già pensare di vincere lo Scudetto?

«Ha tutte le carte in regola per vincerlo, anche se l’Inter è sempre la squadra più attrezzata. Poi ci sono Napoli, Lazio, Fiorentina e Atalanta che fino alla fine possono dire la loro. Non ricordo, a memoria, un campionato così equilibrato. Milan? Rispetto alle altre non lo vedo tra le prime, perchè discontinuo nelle prestazioni, però può rientrare nella corsa più avanti. Tutto può succedere».

Yildiz si sta dimostrando un giocatore che può indossare una maglia pesante come la 10 della Juventus?

«In Italia c’è la cultura di fare paragoni e di farli in maniera veloce e non con un range di visione molto ampio. Yildiz ha grandissime qualità tecniche, è giovane e col tempo può crescere in esperienza, però andrei piano con i paragoni con Del Piero. Alex lo conosco bene, ci ho giocato contro parecchie volte e abbiamo fatto insieme anche le giovanili con la Nazionale. Yildiz è forte, ma ne deve fare di strada per diventare come lui».

Parlando di Del Piero, recentemente è stato il suo compleanno e ha parlato anche di un possibile ritorno alla Juve. Come lo vedrebbe in un ruolo dirigenziale?

«Per quello che dice la storia, per come Del Piero viene identificato, io penso a lui quando penso alla Juventus. In giro ha fatto esperienze e io credo sia un uomo che vedrei molto bene all’interno della Juventus. E’ una persona pacata, ho avuto modo anche di scambiare due chiacchiere con lui ed è straordinario. Può essere d’aiuto alla Juve per trasferire, oltre alle qualità dirigenziali, anche quello che è la Juventus come DNA».

Segna ancora Moise Kean: considerando le condizioni di Milik si può parlare di rimpianto per la Juve?

«Io credo di no. Sono state fatte determinate valutazioni, poi i giocatori crescono quando giocano con continuità e alla Juve non ha avuto modo di farlo. Non sei Del Piero che hai il posto fisso, a Firenze sta avendo più continuità. Poi certo, ha grandi dote fisiche, di velocità e alla Fiorentina vede anche la porta, ma non può essere un rimpianto».

Quanto sta pesando l’assenza di Bremer in questa squadra?

«La sua assenza pesa per un discorso di equilibrio che si era visto nelle prime giornate. Un giocatore come Bremer dà una certa sostanza al reparto arretrato. Uno come lui manca tanto».

Capitolo mercato, a gennaio punterebbe sull’acquisto di un difensore o di una punta da alternare a Vlahovic?

«E’ una bella domanda. Davanti la Juve ha sicuramente bisogno di qualcosa in più, ma io credo possa permettersi rinforzi in entrambi i reparti».

Tema Nazionale: Spalletti si è già rimesso sulla strada giusta dopo il flop dell’Europeo?

«Il percorso di un CT lo fai con codici tattici, attraverso il gioco, i movimenti, perchè il calcio è cambiato. Spalletti ha bisogno di temp,o ma anche di scegliere con serenità tra quelli che ha a disposizione. A me piace perchè fa scelte di coraggio, abbiamo dei giovani da Nazionale e serve semplicemente il coraggio di chiamarli. Faccio per esempio il nome di Maldini, uno che ha grandi qualità e Spalletti fa anche queste scelte. La Nazionale vista oggi fa capire che il tecnico si è ravveduto in qualche comportamento e per me è l’uomo giusto al momento giusto».

Si ringrazia Arturo Di Napoli per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista

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