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Di Palma (ex preparatore Buffon): «L’esordio? Così convinsi il Parma» – ESCLUSIVA
Vincenzo Di Palma, ex preparatore di Buffon, parla in esclusiva su JuventusNews24 a 25 anni dall’esordio in Serie A del portiere
19 novembre 1995 è la data che segna l’inizio della leggenda Gigi Buffon. Quel giorno l’attuale portiere della Juventus fece il suo incredibile esordio in Serie A a 17 anni in Parma-Milan. Il grande artefice di tutto questo fu Vincenzo Di Palma, allora preparatore dei portieri della squadra ducale. A 25 anni da quella giornata storica JuventusNews24.com l’ha contattato in esclusiva.
25 anni fa l’esordio in Serie A di un ragazzo di nome Gigi Buffon. Possiamo dire che fu in gran parte merito suo?
«Sicuramente feci la mia parte (ride ndr). Ricordo con grande emozione quel giorno, far debuttare un ragazzo di 17 anni in una partita così complicata non è stato semplice. Ci confrontammo col tecnico Nevio Scala e decidemmo di fare questa scelta, scomoda se vogliamo. I giorni precedenti furono intensi: dopo l’infortunio di Bucci il Parma stava pensando di comprare uno tra Mondini e Ballotta. Fui convocato io in Parmalat per parlarne col Cavaliere Tanzi e col presidente Pedrandeschi. Li convinsi a puntare su questo ragazzo che arrivava dalla Primavera e che mi aveva già fatto vedere grandi cose. Io stesso quando lo allenavo facevo fatica a fargli gol… Alla fine mi diedero retta».
Non ha mai avuto timore di aver fatto la scelta sbagliata?
«Mentirei se dicessi di no, ma posso dire di esserne stato convinto. Poi fu una decisione condivisa con Scala: in me riponeva grande fiducia e all’epoca ero anche allenatore in seconda. Nista che era il dodicesimo se la prese con me. Ricordo che durante Parma-Milan fumai qualcosa come 20 sigarette…».
Nel calcio attuale è più difficile lanciare giovani e sovvertire gerarchie?
«Non so, ma bisognerebbe farlo. Come sbaglia un giovane può sbagliare un adulto. E un errore per un adulto resta un errore, mentre per un giovane diventa un patrimonio. Comunque ora ci sono diversi giovani portieri italiani bravi: Donnarumma, Meret, Audero, Cragno».
Cosa aveva Buffon di speciale rispetto agli altri?
«Qualità cognitive ed emozionali uniche, è quello che diversifica un portiere bravissimo e un portiere che è solo bravo. Poi la differenza in Gigi la faceva la capacità di parare in anticipo i tiri degli avversari, come se leggesse prima dove sarebbe andato il pallone».
Oggi Gigi ha 42 anni: per quanto continuerà con la Juventus?
«Come già gli ho detto in passato: deve continuare finché si sente bene ed è motivato. Per me può dare ancora molto».
Se dovesse arrivare una chiamata da Mancini per l’Europeo?
«Credo che nessuno possa dire di no alla Nazionale».
Gli ha scritto un pensiero per ricordare questo anniversario?
«Poco fa gli ho mandato un grande abbraccio, si è meritato tutto quello che è successo in questi 25 anni».
Si ringrazia Vincenzo Di Pama per la disponibilità mostrata in occasione di questa intervista
Buffon esordisce in Serie A – 19 novembre 1995 – VIDEO