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I DIALOGOBBI – Edoardo Mecca: «A San Siro andiamo a comandare»

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I DIALOGOBBI – Edoardo Mecca: «A San Siro andiamo a comandare». Le parole sul big match tra Milan e Juventus

Sul suo profilo Twitter Edoardo Mecca si definisce «attore di fama condominiale». Essendo uno degli imitatori più bravi sulla faccia della terra, se sa riprodurre la voce anche di tutti gli abitanti del suo palazzo è a posto per tutta la vita: le spese non gliele faranno pagare mai. Speaker su Radio 105, è uno degli animatori più vivaci di Juventibus. E va da sé, è anche gobbissimo, ergo perfetto per una puntata de I Dialogobbi a cavallo tra Maccabi Haifa e Milan, dove se abbiamo sbagliato qualche valutazione è anche perché abbiamo riso molto.

Paolo: «Ciao Edo. Partirei da un’immagine di Juventus-Maccabi Haifa che mi ha colpito: McKennie che prova a fare un assist nello spazio come Di Maria, ovviamente con risultati diversi dal Fideo. Ti chiedo due cose. Se hai un’immagine simbolo della gara di mercoledì. E se pensi che il talento di Angel possa risultare contagioso per questa squadra»

Edoardo: «Ciao Paolo. L’immagine simbolo della partita di Mercoledì è l’assist di Di Maria per il gol di Vlahovic. Una giocata che non vedevo fare davvero da tanto tempo. E quella giocata risponde anche alla domanda sul talento di Angel: deve trascinare tecnicamente nei momenti difficili la squadra affinché ogni compagno possa esaltarsi nelle proprie caratteristiche. Perché Di Maria è uno dei pochi al mondo capace di rendere semplicissima una giocata per molti impensabile. Io invece ti chiedo, rimanendo sempre in tema di fuoriclasse, se c’è stata una giocata tra quelle viste ieri sera che ti ha ricordato un gol della Juve della tua infanzia».

Paolo: «Guarda, mi fai una domanda bellissima e ti rispondo d’istinto. Purtroppo non era già più la mia infanzia ma la mia adolescenza… Ma quella capacità di disegnare linee nello spazio assolutamente invisibili a tutti meno che all’autore mi ha ricordato Platini. Che le faceva con la testa più alta e a più lungo raggio di Di Maria e ti lasciavano incantato. Dopodiché non so se Le Roi ha mai fatto 3 assist in una gara come il Fideo… A proposito di francesi: confesso che non credevo più in Rabiot. E invece ieri abbiamo visto il miglior Rabiot della nostra vita…».

Edoardo: «É vero e probabilmente era un segno del destino».

Paolo: «Perché parli di destino? A me sono frasi che inquietano…».

Edoardo (ride): «Proprio nella serata in cui abbiamo visto Di Maria fare giocate di Platiniana e Zidanesca memoria, forse non è un caso aver visto il miglior Rabiot della nostra vita. Non a caso, un francese…».

Paolo: «E adesso? Per me Milan-Juve è decisiva. Non lo dico mai all’inizio del campionato, ma stavolta si. Ci darebbe carica e toglierebbe i pensieri retrospettivi aprendo scenari per il futuro. Come la si vince? Perché è maturo il tempo per un’impresa…»

Edoardo: «Anche per me è decisiva perché oltre a dare continuità di risultati dal rientro dalla sosta, sarebbe un’iniezione di fiducia ad un gruppo che da un anno e mezzo non vince scontri diretti contro le prime tre in classifica. Secondo me si può vincerla rischiando ed andando a San Siro con la consapevolezza di essere una squadra forte e la strafottenza di chi deve tornare a spaventare gli avversari. E non il contrario. Chi potrebbe essere una pedina decisiva nello scacchiere della partita?».

Paolo: «Alex Sandro. Quello è il lato debole del Milan. E perciò non si devono fare errori. E poi ho un altro nome. Ma lo dico dopo il tuo».

Edoardo: «Credo che la colonna di destra sarà determinante. Danilo non dovrà commettere sbavature e nemmeno chi giocherà davanti a lui, molto dipenderà anche dalla sua attenzione sul contenere la furia di Theo-Leao»

Paolo: «Il mio secondo nome è il Destino. Sento che giocherà con noi»

Edoardo: «Vedi allora che il destino si ripresenta? Potrebbe essere quindi Dest?»

Paolo: «Questa non so se la scrivo (è la formula vecchia per dire che sicuramente la scrivo)…»

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