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Diamo importanza solo al risultato e alle decisioni di Allegri?
L’importante nel calcio è il risultato: non contano più i metodi motivazionali dei giocatori, l’importante è vincere e mostrare un po’ di polso come Allegri
Non è importante chi o come nel calcio, l’importante è il risultato, la vittoria. Ma molto spesso la vittoria è solo il risultato di una lunga preparazione che va al di là dei calci tirati in porta. Un elemento fondamentale, che spesso sottovalutiamo, è la psicologia del singolo giocatore e della squadra. Ne parla lo psicologo Paolo Crepet nell’intervista rilasciata a Tuttosport. Lo psicologo ribadisce che l’importante oggi è il risultato, che ha una valenza che sovrasta mezzi e comportamenti. Gli allenatori hanno un’importante influenza psicologica sui loro giocatori, anche troppa a volte. Lo psicologo confessa che, anche in seguito ad un confronto con psicologi dello sport, certi metodi motivazionali generano un eccesso di stress nei giocatori. Il risultato che si ottiene è quindi opposto rispetto all’obiettivo finale, la motivazione deve andare in senso positivo. Il ruolo dell’allenatore deve limitarsi all’allenatore, senza andare oltre, mostrando un po’ di polso in alcune decisioni. Prendendo come esempio la decisione di Allegri, lo psicologo commenta che l’allenatore ha semplicemente mostrato un po’ di polso, un po’ di forza di carattere. I discorsi complicati sulla psicologia e sulla motivazione però, cadono nel mondo del calcio, dove l’importante resta il risultato della partita della Domenica, la vittoria. Non diamo importanza alla psicologia ma ci concentriamo sull’importanza del risultato e degli atteggiamenti degli allenatori, come nel caso di Allegri, quando ci siamo concentrati sull’emozionante vittoria e sulla partita in tribuna di Bonucci.