Primavera
Dragusin, pilastro difensivo e arma letale da palla inattiva con la Juve Primavera
Dragusin Juve Primavera: pilastro difensivo e arma letale da palla inattiva in questo inizio di stagione con la squadra di Zauli
Due gol nel giro di quattro giorni non possono essere un caso, soprattutto se di mestiere fai il difensore. Una fotografia chiara a racchiudere l’essenza del momento vissuto da Radu Dragusin, pilastro difensivo della Juve Primavera di Lamberto Zauli. Che fosse tra i giocatori da tenere maggiormente sotto la lente d’ingrandimento lo si era capito nel corso della stagione, con le sue prestazioni utili fornire un identikit preciso di un calciatore in continua crescita. E nonostante la carta d’identità reciti 3 febbraio 2002, l’imponente fisicità e la personalità mostrate in campo, lasciano intendere un’esperienza da veterano.
Dragusin Juve Primavera: la crescita del difensore da inizio stagione
Pensare che inizialmente, nello scacchiere tattico bianconero, Dragusin era il terzo centrale a disposizione, ‘scavalcato’ nelle gerarchie dal duo Gozzi-Riccio. Con lavoro e impegno, il calciatore romeno si è ritagliato ben presto uno spazio da titolare, componendo insieme a Gozzi una coppia fisica e molto solida. Abile nel gioco aereo vista la sua notevole altezza, Dragusin ha dalla sua una spiccata dote in marcatura e nel senso della posizione, che gli permettono di perdere ben pochi duelli nell’uno contro uno.
Qualità in copertura, ma arma letale anche da palla inattiva. Contro Genoa e Torino, infatti, due inserimenti del centrale hanno marchiato a fuoco il tabellino dei marcatori. Tap-in da rapinatore d’area di rigore nella trasferta ligure, ‘incornata’ imperiosa a sovrastare il diretto marcatore nel derby della Mole. Una soluzione da calcio piazzato che, lo stesso Lamberto Zauli, ha sottolineato nel post partita con il Torino ai microfoni di Juventus News 24.
«Oltre al gol ha un’importanza fisica importantissima e lo cerchiamo attraverso schemi specifici che utilizziamo per sfruttare i suoi inserimenti. È un ragazzo che sta crescendo in autostima, sta crescendo fisicamente, di letture calcistiche. Su di lui la Juve punta tantissimo: è un 2002 quindi tra i più giovani in campo. Parliamo di un ragazzo umile, sa ascoltare e si mette a disposizione. Quando uno ha queste caratteristiche il futuro è dalla sua parte» ha concluso Zauli.