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Dybala e il mercato: ecco perché la Juve deve trattenere la Joya

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Dybala e il mercato: ecco perché la Juve deve trattenere la Joya, patrimonio tecnico ed economico di una squadra che ha ancora bisogno di lui

«I capitani soffrono ancora di più per le sconfitte. Le superano lentamente, in silenzio. Il dolore passerà, ma il bello dello sport è che c’è sempre un altro trofeo, un’altra Coppa, un’altra stagione». Questo scriveva Paulo Dybala, appena tre giorni fa. Sono parole cariche di sentimento, di frustrazione, di responsabilità dopo l’eliminazione con l’Ajax.

Al tramonto della sua stagione più difficile in bianconero, appena 10 gol (al netto di tante, troppe panchine) messi a segno tra campionato e Champions, la Joya ha fatto un passo importante verso la Juventus immaginando – anche solo a parole – un futuro insieme. Ora la palla passa alla società. E se Paratici ha già esternato l’intenzione di non cedere il ragazzo, gli spifferi di mercato continuano a soffiare nei corridoi della Continassa. Le valutazioni vanno fatte e considerate le enormi difficoltà tecniche e tattiche evidenziate dal 10 durante questa annata nefasta a livello personale. Ma avrebbe davvero senso svendere uno dei massimi patrimoni del calcio mondiale per una stagione storta? Il danno sarebbe prima di tutto economico, oltre che tecnico. Dybala è il calcio: tocca ad Allegri farlo tornare a luccicare, scelga lui se da attaccante, tuttocampista o che altro gli baleni per la testa.

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