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Dybala fa la differenza tra le linee, ma si soffre nell’attaccare l’area: l’analisi tattica
Paulo Dybala fa la differenza tra le linee, ma si soffre nell’attaccare l’area: l’analisi tattica dopo Lecce Juve di Serie A
Tanto rammarico in casa Juve per il pareggio di Lecce nonostante la mole di occasioni creata. Ecco tre spunti tattici dopo la partita del ‘Via del Mare’, terminata 1-1 con le reti di Dybala e Mancosu.
Dybala tra le linee fa la differenza
L’amarezza per il pari non deve nascondere la facilità che nel primo tempo la Juventus ha mostrato nel costruire occasioni da rete. Ci si rendeva pericolosi in più modi contro lo stretto 433 del Lecce: o allargando il gioco sugli esterni, coi giallorossi in affanno negli scivolamenti laterali, o sfondando al centro. Il sovraccarico di uomini tra le linee ha bucato la mediana del Lecce, con Dybala sugli scudi. Si sono visti smarcamenti di grande qualità da parte dei giocatori bianconeri, e l’argentino si è distinto per filtranti di livello. Purtroppo, l’imprecisione sottoporta ha impedito di vincere.
Pregi e difetti di Emre Can
Per la prima volta si è visto Emre Can del primo minuto. Il tedesco è spiccato nella riaggressione, palesando però qualche limite già noto in fase di possesso, con alcuni errori tecnici di troppo. Contro un Lecce schiacciato dietro, l’impressione è che la catena destra potesse dare più imprevedibilità, invece la qualità e la velocità dei movimenti non sono sempre stati irreprensibili. Non a caso, per l’assedio finale Sarri lo ha sostituito. Va aumentato il livello di rifinitura delle mezzali.
Difficoltà nell’attacco dell’area
Questa è una Juve che sta già completamente seguendo i dettami del nuovo allenatore. Anche contro una squadra chiusa come il Lecce, si gioca sempre palla a terra per disordinare la struttura difensiva avversaria. Tuttavia, l’impressione è che bisogna migliorare l’efficacia nell’attaccare l’area quando si spinge per vie esterne. Tanti cross bassi sono infatti stati non produttivi, con né Higuain (che pure ha fatto bei movimenti ad aggredire la profondità) né Bernardeschi che hanno trovato i tempi giusti. Pure su calcio piazzato si può fare meglio. Insomma, è una Juventus che, al netto delle colpe di singoli (ancora in sofferenza Bernardeschi), deve concretizzare meglio la mole di gioco prodotta.