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Elkann: «Derby speciale, lo Stadium era vivo. Abbiamo una grande storia, dobbiamo costruire un futuro all’altezza» – VIDEO

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John ELKANN al J Museum: “Abbiamo grande storia, dobbiamo costruire un futuro all’altezza”

John Elkann parla a margine dell’inaugurazione delle nuove mostre al J Museum: ecco cosa ha detto sul futuro della Juventus

(inviato al J Museum) – John Elkann ha così parlato a margine dell’inaugurazione delle nuove mostre sulla storia della Juventus al J Museum.

DERBY VINTO – «E’ stato un derby speciale. I derby sono sempre così, una vittoria sul campo ha fatto bene alla Juventus e agli juventini. Lo Stadium era vivo, non vedevamo questo spirito e questa vitalità da prima del Covid. Questo è positivo per la Juve, sono contento e grato ai tifosi che c’erano per aver animato e dato vita a questo bellissimo Stadium che abbiamo».

IL TROFEO A CUI E’ PIU’ LEGATO – «Io sono legato allo Scudetto del 1994/95. Ero studente al primo anno di ingegneria a Torino. Anche Andrea era studente, quello è stato uno Scudetto sentito e bello. Nei tempi più recenti il sesto Scudetto dove abbiamo battuto il quinquennio d’oro. E’ stata una festa incredibile. La cosa bella della storia è che ti spinge avanti, vogliamo costruire un futuro all’altezza».

CAMPIONE A CUI E’ PIU’ LEGATO – «Domani sarà una bella festa, l’abbiamo voluta per i cent’anni di vita in comune con tutte le famiglie juventine. E’ anche un modo di contribuire come la Juventus ha sempre fatto al miglioramento dell’Italia e all’esempio che la Juventus ha e ha dato. Questo vale al di là di quello che si fa in campo. Da sempre la Juventus è inclusiva, nasce proprio su quella panchina del 1897. E’ un nome che vuole dare fiducia al futuro, è quello che la Juventus ha sempre fatto bene».

LEGAME CON LA NAZIONALE – «La Juventus ha sempre avuto una storia molto forte con l’Italia, è sempre stata la spina d’orsale della nazionale. Se guardiamo i grandi successi della nazionale sono successi juventini. Quello che è positivo è il valorizzare i giovani della Juventus, il lavoro della Next Gen è proprio quello, di avere giocatori bravi e giovani».

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