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L’emergenza Coronavirus si fronteggia soprattutto con la resilienza
Gli ultimi dati dell’emergenza Coronavirus fanno intravedere uno spiraglio di luce, la speranza è che il trend venga confermato
La seconda domenica senza nulla – altro che calcio – scorre silenziosa tra gli aggiornamenti sull’emergenza sanitaria in corso e quei piccoli segnali di miglioramento ai quali bisogna aggrapparsi per non perdersi d’animo. E’ un Paese martoriato da un virus che nessuno ha ancora compreso come arrestare, se con un effetto naturale conseguente alle restrizioni in atto, che nelle prossime ore saranno ancora più serrate. Necessario per svegliarsi prima possibile da questo incubo.
Gli ultimi dati fanno intravedere in lontananza uno spiraglio di luce, la speranza è che nei prossimi giorni il trend venga confermato: con meno decessi, più guarigioni e soprattutto meno soggetti positivi. E ancora di più scenda ulteriormente la percentuale delle persone colpite da COVID-19 che necessitano di cure a regime di terapia intensiva: adesso sono il 6% e non più il 10 come nei giorni scorsi. E’ quest’ultimo l’aspetto che sta rendendo più complessa la gestione della maxi emergenza.
Non tutti avevano compreso all’inizio della vicenda. E forse sono ancora troppi quelli che continuano a non rispettare le regole, mettendo a repentaglio la loro vita e quella degli altri, partendo dai propri cari. Il mondo dell’informazione ha dovuto fare irruzione negli ospedali, mostrare nel limite del possibile gli ammalati allettati e sotto i caschi respiratori per far comprendere la gravità della situazione e il livello di stress all’interno dei reparti di terapia intensiva. In Lombardia, in Emilia Romagna e in Piemonte è ovunque come si vede, purtroppo.
Altrove il contagio del Coronavirus è ancora controllabile, seppur in crescita. Bisogna però affidarsi a un grande senso di responsabilità delle singole comunità: in una fase delicata come questa, la pazienza della popolazione può e dev’essere più contagiosa e potente di un virus ha già portato via tante persone. Il pensiero, a conclusione di questa seconda domenica senza nulla, va alle tante famiglie colpite da un lutto in questi giorni e che non hanno avuto neanche la possibilità di dare un ultimo saluto ai propri cari.
I prossimi giorni faranno la differenza per l’andamento dell’emergenza, nel bene o nel male. A molti, alla maggior parte, non si chiede altro che restare a casa. Così che medici, infermieri, soccorritori e istituzioni, tutti in prima linea, provino a fronteggiare al meglio le criticità. Mai come in questo momento, dunque, ogni cittadino ha il dovere di rispettare le regole.
Perché scriviamo tutto questo su JuventusNews24? Perché vorremmo ben presto tornare a parlare di calcio, di campo. Ci piacerebbe rientrare al più presto all’Allianz Stadium, la casa dei tifosi bianconeri, e vivere le grandi serate che piacciono a noi. Perché c’è ancora una stagione da portare a termine, dei sogni sospesi da inseguire con la passione di sempre. E ancora tante emozioni da vivere insieme. Speriamo presto. Per adesso, rispettiamo le regole: restiamo a casa e dimostriamo anche anche distanti siamo uniti.