Empoli Juve, gol e sacrificio: DV7 è già fondamentale per Allegri
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Empoli Juve, gol e sacrificio: DV7 è già fondamentale per Allegri

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Gol, giocate e non solo: in appena un mese Dusan Vlahovic è già diventato il faro dell’attacco della Juve. E ora c’è la Fiorentina

La Juventus passa al Castellani al termine di una partita dalle mille emozioni, in cui i bianconeri hanno badato più ad offendere che a difendersi. Protagonista del 3-2 bianconero è stato sicuramente Dusan Vlahovic, autore di una doppietta e ormai sempre più nel vivo del gioco della squadra di Massimiliano Allegri, nonostante le appena sei presenze fin qui messe a referto.

Una settimana, quella vissuta da DV7, in cui l’attaccante ha avuto modo di riscattare ampiamente l’opaca prova fornita nel derby, andando prima a segnare la sua prima rete in Champions League all’esordio contro il Villarreal e poi a mettere a referto la sua prima marcatura multipla da quando è arrivato a Torino. Ma il serbo, come si diceva, non è soltanto capace di rendersi protagonista assoluto di gol splendidi (da vedere e rivedere il controllo e il tocco morbido con cui supera Vicario per il 3-1 provvisorio), ma anche un leader nonostante gli appena 22 anni. L’infortunio di Dybala lo ha reso faro assoluto della manovra offensiva, trasformandolo da finalizzatora implacabile a giocatore totale. Non è un caso che, partita dopo partita, stiano aumentando sensibilmente i suoi tocchi di palla (38 ieri dopo i 24 di martedì) e la precisione dei passaggi (12 riusciti ieri, con una migliorabile percentuale del 71%). Statistiche sottolineate anche da Allegri in conferenza stampa: «Oggi ha giocato meglio tecnicamente perché si è mosso di più sul fronte d’attacco. Ha dato meno punti di riferimento. Ha da migliorare come tutti, ha 22 anni: gli aspetta davanti a sé una grande carriera».

Dusan insomma riceve palloni, li difende, apre il gioco per i compagni e va a prendersi quei falli indispensabili quando, nei minuti finali di una partita tirata come quella di ieri, l’avversario non è ancora alle corde e le prova tutte per mettere in discussione una tua vittoria. E in questo senso ha gasato molto tutto l’ambiente, dal tecnico all’ultimo dei tifosi, l’esultanza con cui l’ex Fiorentina ha festeggiato il fischio di Maresca al 93‘, quando è stato atterrato da un avversario che aveva tutte le intenzioni di questo mondo di recuperare il pallone e invece ha dovuto concedere una punizione preziosa alla “sua” Juventus.

Ora il calendario ha in programma l’andata delle semifinali di Coppa Italia, in cui la Vecchia Signora andrà a far visita proprio alla Fiorentina nella serata di mercoledì 2 marzo. Sfida ovviamente molto sentita a Firenze e accesasi ancor di più dopo il “tradimento” che si è venuto a consumare in occasione della finestra di mercato invernale. «Le sensazioni sono mischiate. Andiamo lì e giochiamo questa partita. Non so cosa dire. Firenze sarà sempre parte di me, certo che li ringrazio» sono le dichiarazioni rilasciate da Vlahovic nel post partita di ieri, che fanno trasparire una certa emozione nel serbo per il ritorno al Franchi. L’ambiente, come già sottolineato, sarà tutto fuorchè accogliente per lui, ma se le premesse continueranno ad essere rispettate, la Juve non ha nulla da temere dal doppio confronto con i viola.

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