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Fabrizio Capodici, dalla Juventus Under 15 al centro federale in Cina – ESCLUSIVA

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La scuola italiana portieri nel mondo: dopo l’avventura nella Juventus Under 15, Fabrizio Capodici approda nel centro federale in Cina

Un biglietto aereo di sola andata. Un bagaglio pieno di esperienza, un paio di guanti e qualche sogno da realizzare. L’opportunità è arrivata quasi per caso: una chiamata dall’altra parte del mondo, dunque la scelta. Quando lo raggiungiamo telefonicamente, Fabrizio Capodici è ancora in viaggio verso la Cina, dove da qualche giorno allena i portieri di un centro federale. Dopo mezza stagione nello staff di Giovanni Valenti nella Juventus Under 15.

Fabrizio Capodici, dalla Juventus Under 15 al centro federale in Cina

Classe 1986, una carriera da calciatore iniziata a 8 nel Venaria e proseguita dai 10 anni con la maglia della Juventus. Con quel gruppo di lavoro, nel quale spiccavano Claudio Marchisio e Sebastian Giovinco, Fabrizio ha vinto il campionato nazionale Berretti. Da Bergamo a Piacenza, in Primavera e Serie B, un percorso strozzato sulla rampa di lancio da un grave infortunio. «Non riuscivo più a tenere il tono muscolare, e così da lì a poco ho dovuto fare una scelta di vita diversa – racconta Fabrizio, che svela la sua grande forza nei momenti difficili -. Ti dico la verità, io devo tutto a mia moglie. Laura è sempre stata accanto a me nei momenti difficili, è stata lei a darmi la forza e la razionalità nei momenti in cui ho dovuto fare le scelte per il bene della mia carriera». Anche la scelta di andare in Cina è stata condivisa: «Ti sto parlando dall’aeroporto, abbiamo fatto scalo a Berlino per proseguire. Sono felice perché la scelta di stravolgere la mia vita andando dall’altra parte del mondo l’ho condivisa con la mia famiglia, l’unione è la nostra forza».

La scuola italiana portieri: «Grazie alla Juve sono cresciuto tanto»

Dal 2014 la nuova avventura di preparatore dei portieri: «Ho cominciato al Cenisia, in una società dilettante di Torino. Ho fondato una scuola di preparazione individuale, la Keeplay, prima di approdare alla Juventus – continua Capodici -. La mia esperienza in bianconero? Devo ringraziare tutti, mi ha fatto crescere tantissimo sia dal punto di vista professionale che umano». La nuova esperienza cinese, dunque, si apre con la voglia di misurarsi in una nuova dimensione: «Non ho voluto perdere l’occasione di misurarmi in un contesto completamente nuovo, di livello internazionale – conclude -. Proverò a miscelare alcuni principi assimilati negli anni grazie ai miei vari preparatori, da Vono a Maiani, a Frison, a Savorani, così da sperimentare qualcosa di inedito. D’altronde sono pienamente convinto che la scuola italiana dei portieri sia una delle migliori al mondo, e giovani del calibro di Donnarumma o Meret ne siano la prova».

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