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Ferri: «Agnelli non si è arreso, ecco perché si è dimesso»
Ferri: «Agnelli non si è arreso, ecco perché si è dimesso». Il direttore di Sky Sport 24 fa luce sulla situazione della Juve
Federico Ferri, direttore di Sky Sport 24, ha fatto una lunga analisi sulla Juve dopo le dimissioni di Agnelli e del Cda.
LE DIMISSIONI – «Si cambia perché c’è stata una variazione nella linea di difesa e probabilmente non c’era più compattezza per affrontare il futuro con tutta probabilità processuale. Si cambia in società nel senso di salvare l’azienda. Per questo la gestione è stata affidata da Exor-Elkann a due professionisti di aziende come Ferrero, uomo di conti di grande fiducia, e Scanavino, uno degli uomini più importanti di Elkann nella gestione aziendale, nonché molto vicino a John anche personalmente. Sono stati messi in società due tecnici che devono gestire una situazione di crisi aziendale»
DUE PROBLEMI – «Ad Agnelli non si può contestare nulla dal punto di vista sportivo anche se in questo momento vince di meno, come accade in ogni ciclo. Ci sono due aspetti da non sovrapporre. Il primo sono i conti, con i 600 milioni di perdite e i due aumenti di capitale . la gestione dei conti rappresenta un problema in generale per un’azienda. Poi c’è la parte legata all’inchiesta, il vero punto della questione. Non è una resa dei conti che ha portato Agnelli alle dimissioni e al cambio di rotta. Quel che sta accadendo alla Juve ora è legata all’inchiesta Prisma, ai rinvii a giudizio, alla gestione processuale, a come ribattere colpo su colpo alle accuse su bilancio, false comunicazioni, falso in bilancio, la questione plusvalenze. Qui è caduto Agnelli, qui si è dimesso, qui ha detto nella lettera che manca compattezza sul futuro e su come gestire il punto focale dell’azienda, ovvero il futuro processo dell’inchiesta Prisma. Lì c’è la rottura con la proprietà. Da una parte il muro contro muro, dall’altra cominciare a operare delle modifiche nella scrittura del bilancio e cambiare rotta».