Il film in bianconero di Leonardo Bonucci
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Il film in bianconero di Leonardo Bonucci

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Sette stagioni e dodici trofei conquistati: questo in sintesi il film di Leonardo Bonucci con la Juventus. Una storia d’amore finita la scorsa estate

Juventus-Milan non sarà una partita qualunque per Leonardo Bonucci. Il capitano rossonero per la prima volta, dopo l’addio in estate, tornerà all’Allianz Stadium da avversario. L’accoglienza che gli riserveranno i tifosi bianconeri non sarà delle migliori e non potrebbe essere altimenti visto che il popolo juventino si è sentito tradito da Bonucci. Leo era considerato un simbolo, una colonna e il suo passaggio al Milan è stato un fulmine a ciel sereno che difficilmente verrà mai digerito.

GLI INIZI – E pensare che gli inizi in bianconero non sono una passeggiata. Bonucci approda a Torino nell’estate del 2010 dal Bari. Costo del cartellino 15,5 milioni di euro. Una cifra che fa storcere il naso a più di un tifoso, soprattutto per il rendimento in campo del difensore. A fine campionato la Juventus di Delneri chiude settima con ben 47 gol subiti e tra i giocatori bocciati figura anche Leo.

L’ESPLOSIONE CON CONTE – L’arrivo di Antonio Conte in panchina e il passaggio alla difesa a 3 segnano l’esplosione di Leonardo Bonucci. Il nativo di Viterbo cresce diventando il secondo regista della squadra, alle spalle di Pirlo. Ma non solo, con il passare del tempo gli viene riconosciuto anche il ruolo di leader in campo e nello spogliatoio. Per il suo attaccamento alla maglia, Bonucci diventa ben presto un idolo dei tifosi con tanto di presenza in Curva in alcune partite e con Barzagli e Chiellini forma la famosa BBC, con cui la Juventus costruisce le sue fortune

IL RAPPORTO CON ALLEGRI – Anche sotto la gestione Allegri, il difensore scuola Inter rimane al centro del progetto. Per molti è considerato uno dei centrali più forti al mondo e in altri tre anni vince altrettanti scudetti e Coppe Italia. Tutto sembra filare liscio e tutto lascia pensare che Bonucci finirà la carriera in bianconero. A suggellare questa ipotesi il rinnovo fino al 2021, firmato nel dicembre 2016 con tanto di dichiarazione d’amore per la Vecchia Signora su Instagram: “Ho rinnovato fino al 2021.
Ho scelto la casa dove sono cresciuto e diventato grande tra i grandi.
Vestirò ancora il mio 19 con orgoglio bianconero.
Ancora, Fino alla Fine, un solo obiettivo: continuare a vincere!”.

JUVE-PALERMO – Poi però arriva quel fatidico venerdì 17 febbraio. Allo Stadium si gioca Juventus-Palermo. Nel finale di gara, con il punteggio ampiamente a favore dei bianconeri, Allegri richiama più volte Leo indicandogli di evitare i continui lanci lunghi. Tra i due inizia una discussione a distanza e quando Leo suggerisce un cambio a Max, il tecnico livornese non la prende bene. Volano insulti plateali. E’ l’inizio della rottura. “Domani Bonucci va in tribuna, per rispetto della squadra, dei tifosi e della società. Qui il caso è chiuso”, questo l’annuncio di Allegri prima dell’andata di Champions League contro il Porto.

LO SGABELLO DI OPORTO – L’immagine di Bonucci in tribuna al Dragao su uno sgabello fa il giro del mondo e le voci di un suo addio cominciano a circolare. Il 25 febbraio, contro l’Empoli, torna titolare. Il caso sembra sgonfiarsi, con Allegri viene stipulata una pace armata e fino a fine stagione Leo gioca come sempre al centro della difesa. Scudetto, Coppa Italia e l’enorme delusione in Champions League contro il Real Madrid. Poche ore dopo Cardiff, Bonucci scrive quello che sarà l’ultimo post in maglia bianconera. Nessuno o pochi però pensano ad un suo addio, anche se proprio in quel post Leo fornisce un importante indizio scrivendo al passato: “Resta l’orgoglio di aver fatto parte di questo gruppo”.

L’ADDIO – Ed ecco che arriviamo a luglio. Mirabelli e Fassone sondano il terreno con la Juventus e con l’agente di Bonucci. Un giorno di trattative e arriva la fumata bianca. Tra l’incredulità del popolo juventino, il difensore di Viterbo lascia Torino e si trasferisce al Milan. Un addio che lo stesso Allegri non si aspettava, come confermato oggi nella conferenza stampa pre Juve-Milan. Con la maglia della Juventus rimarranno 12 trofei, 319 presenze con 22 reti, 66 cartellini gialli e una sola espulsione.

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