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I DIALOGOBBI – Futbol Daltonico: «Quale sarà il futuro della Juve»

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I DIALOGOBBI – Roberto Nizzotti di Futbol Daltonico ha rilasciato in esclusiva alcune dichiarazioni a Juventusnews24

Futbol Daltonico è un profilo twitter intrigante che racconta il calcio con passione e la Juve con particolare attenzione. La nuova puntata de I Dialogobbi ha il piacere di fare una chiacchierata con colui che c’è dietro, Roberto Nizzotti.

Paolo: «Ciao Roberto, parto subito dalla valutazione sulla vittoria del derby. Mi sembra che – come spesso succede ormai da tempo per quanto riguarda il dibattito social – emergano 3 posizioni distanti. C’è chi ritiene che esattamente come anni fa possa essere stata la partita della svolta e ha percepito una rinnovata voglia della squadra. Al contrario non pochi sono coloro che ritengono che molto abbia dipeso dall’avere affrontato un Toro dimesso, servono ben altri test per dichiararci guariti e per qualcuno non lo saremo mai fino a quando ci sarà Allegri. In mezzo ci sono gli ancorati alla realtà: prendiamo questi 3 punti e andiamo a vedere cosa succede in Juve-Empoli per dire qualcosa di più solido. Tu dove ti collochi?».

Roberto: «Ciao Paolo. Personalmente non sono tra quelli che guardano il passato, che danno valore ai ricorsi storici in quanto le situazioni sono completamente diverse, le squadre sono diverse, la Juve è diversa. In merito alla vittoria nel derby la ritengo importante a prescindere dal valore dell’avversario (affrontammo il Monza in crisi e perdemmo malamente). Importante per come la squadra ha risposto mostrando personalità in una gara emotivamente difficile. Importante nella volontà di voltare pagina, aspetto tutt’altro che scontato quando la problematica è psicologica. La vittoria contro l’Empoli sarà importante per dare continuità».

Paolo: «Cosa ti è piaciuto di più nel derby? Dammi almeno 3 motivi che ti sembrino indicare una direzione importante per il nostro futuro. Io me ne prendo uno: l’aver proposto una difesa a 3 con due terzini capaci di manovrare come Danilo e Alex Sandro. Una soluzione nuova che non mi convinceva per niente e che invece si è rivelata una mossa di Allegri giusta, che ha dato delle sicurezze».

Roberto: «Sicuramente la spinta dei terzini è stato un aspetto importante, soprattutto la prestazione di Alex Sandro che è parso molto attento, dentro la gara, effettuando buone letture e giocando ad un buon livello tecnico. Poi mi porto la prestazione tecnica di Vlahovic che, nelle ultime gare, sta mostrando, a mio avviso, netti miglioramenti nella gestione della palla e nella lettura del gioco, affrontato con la stessa fame di sempre ma con più ragionamento. Infine mi soffermo sull’atteggiamento della squadra, reattiva nel leggere la manovra del Torino, con un livello di attenzione e di sacrificio importante, con i giocatori che si aiutavano in tutte le fasi del gioco. La reazione era importante e per nulla scontata, e per me è la cosa più importante che la Juve deve prendere dalla vittoria con il Toro».

Paolo: «C’è una conseguenza positiva dalla vittoria del derby: la classifica. Siamo sempre ottavi, la distanza dalla vetta è immutata a -10, ma intanto ci siamo mossi, qualcosa abbiamo rosicchiato a qualcuna che ci sta davanti. Non è un dettaglio perché c’è un dibattito che io penso sia prematuro: il dopo Allegri, vero o presunto, che presupporrebbe una stagione finita e per me non è così. Per te quali sono gli obiettivi realistici di quest’anno?».

Roberto: «Sul discorso post Allegri concordo sul ritenerlo assolutamente prematuro. Anche il Mister ha le sue responsabilità ma la conferma della società mi è parsa la strada giusta in quanto la stagione è compromessa ma non conclusa, ed ora serve solo tranquillità e stabilità per poter lavorare bene. In campionato, come ben dici, abbiamo recuperato e possiamo farlo anche nelle prossime gare, poi da gennaio partirà una seconda stagione, una sorta di torneo di clausura, con i valori che si azzereranno o quasi. In quel momento sono certo vedremo una Juve diversa che potrà dire la sua per la vittoria del campionato. E per la Champions attenzione a dare per morta la Juve in quanto è vero che è tutto molto difficile ma la matematica non ci condanna ancora, e in passato abbiamo visto che è possibile qualificarci all’ultimo, anche con un occhio ai risultati degli altri».

Paolo: «Sulla Champions non ho il tuo ottimismo, la considero finita, ma voglio che la squadra non tradisca e vada a fare una grande Europa League. E oltre a giocarci tutto quel che ancora è possibile, mi piacerebbe che si iniziasse a delineare un blocco della Juve del futuro. Dove vedo – anzi, spero – che Locatelli e Miretti siano dei pilastri. Oggi non è ancora così: ma è su un centrocampo più stabile e competitivo che possiamo edificare una struttura importante. Tu hai altri giocatori che ritieni fondamentali per il nostro domani?».

Roberto: «Avere un blocco sul quale poi costruire una squadra che possa essere protagonista nel presente e nel futuro è di fondamentale importanza. Su Miretti e Locatelli concordo assolutamente, e punterei anche su Fagioli che, anche se ad oggi si è visto poco, ritengo abbia le qualità per poter essere importante nella Juve del futuro. In mediana poi punterei, tecnicamente e tatticamente parlando, su Rabiot che pare aver trovato la sua dimensione, diventando importante anche nello spogliatoio. Ma sul francese esiste un discorso contrattuale che potrebbe portare a decisioni diverse, e legittime. E, ovviamente, punterei su un Pogba che dovrà essere l’anima tecnica e caratteriale della Juve. Spostandomi poi su altri reparti direi che in attacco tutto verte giustamente su Vlahovic e su Chiesa, due ragazzi che sono riferimento offensivo e non solo per la squadra, dotati di grande personalità, trascinatori, inserendo poi con sempre più frequenza Soulé che nel contesto di Haifa ha mostrato tanto a livello di personalità (la tecnica la conoscevamo già). In difesa invece, oltre a Bremer, si potrebbe puntare su un Danilo in versione centrale a dare esperienza e qualità al reparto, ipotizzando un minutaggio di Bonucci in calo vista l’anagrafica. Con questi elementi, e la conferma di Szczesny, penso si possa formare una base importante da completare e che consenta alla Juve di tornare a vincere presto, e tanto»

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