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Juve a fumetti, l’autore Disney: «Chiesa? Uno degli X – Men» – ESCLUSIVA

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L’autore Disney Roberto Gagnor ci ha illustrato in esclusiva l’idea dietro a “10”, in cui racconta le storie e i calciatori della Juve a fumetti

La Juve a fumetti, un modo originale per unire due grandi passioni. “Dieci. I 10 giorni che hanno fatto la storia della Juventus” è l’opera di Roberto Gagnor (sceneggiatore e autore) illustrata da Edoardo Audino (Edizioni del Capricorno) che ripercorre la storia bianconera in dieci tappe. Roberto Gagnor si racconta in esclusiva a Juventusnews24.

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Roberto Gagnor, ci racconti come nasce il progetto “Dieci”?
«Ironicamente… da un torinista! Bruno Sarda, mio caro amico e sceneggiatore Disney come me (ma lui è un Maestro), ha scritto la storia del Toro per le Edizioni del Capricorno. Da anni avevo l’idea di scrivere la storia della Juve a fumetti, ma i miei tentativi non erano andati a buon fine. Invece Bruno mi ha consigliato di contattare i suoi editori, Walter Martiny e Roberto Marro, al Capricorno, appunto; Walter e Roberto mi hanno dato fiducia – e fatto un ottimo lavoro di editing e impaginazione. Poi ho scelto come disegnatore Edoardo Audino, bravissimo giovane disegnatore appena uscito dalla Scuola Internazionale di Comics di Torino, dove sono uno degli insegnanti di sceneggiatura. E così, ci siamo messi al lavoro!»

Gli eroi dei fumetti e i grandi campioni del calcio hanno tratti in comune?
«Entrambi incarnano dei sogni, direi. Un supereroe e un grande calciatore portano avanti i nostri sogni, le nostre fantasie, da bambini e anche da adulti: poco importa che uno sia irreale e uno invece reale – perché pochissimi di noi incontrano davvero i loro idoli calcistici. Per cui entrambi sono presenze della fantasia: eroi che restano nella nostra memoria nel momento delle loro grandi avventure, alcune inventate e alcune reali… che però diventano subito racconto, subito storia».

Buffon è Superman, Ronaldo Flash… ora continua tu…
«Bella domanda! Zidane è Batman: silenzioso ed efficace. Chiellini e Bonucci sono The Boys: dei duri che combattono per il bene. Chiesa è Ciclope degli X-Men, giovane e determinato… posso andare avanti per ore!»

C’è uno dei dieci capitoli a cui sei particolarmente affezionato?
«Quando fai questo lavoro, cerchi di metterci sempre qualcosa di tuo, di far sentire la tua passione: altrimenti, è “solo” un lavoro. Sono forse più affezionato al 1996, perché quella finale vittoriosa l’ho vista, anche se in TV: ma tutto il libro riprende la passione mia e della mia famiglia per la Juve, da mio padre che mi portava a vedere gli allenamenti di Furino e c. al Comunale a mio nonno Carlo, con cui guardavo la Juve a 90° Minuto, la domenica sera».

Paperumma è diventato Dollarumma e ora fischiato dai suoi ex tifosi. Credi che nell’addio al Milan abbia esagerato lui o i tifosi?
«I tifosi. Certo che non fa piacere vedere un tuo eroe che cambia bandiera, vedi Ronaldo qualche giorno fa; ma a San Siro Donnarumma giocava per l’Italia, non per Milan o Juventus, quindi era comunque da sostenere. Poi, spero anche che Donnarumma scelga un ambiente con meno panchine e più passione: ad esempio… la Juve!».

Qual è l’allenatore (al mondo) che secondo te renderebbe di più sotto forma di fumetto?
«Lippi: ha quella qualità da capo classico, da professor Xavier degli X-Men, anzi, da Magneto (stessi capelli, stesso sguardo!), o da Nick Fury dei Vendicatori».

Il tuo prossimo obiettivo è un’opera su Del Piero?
«In realtà mi piacerebbe scrivere ancora di Juve, magari partendo dai giocatori-simbolo, tra cui Del Piero. Ma dato che scrivo anche per il cinema, un fumetto… anzi, un film su Del Piero, sarebbe fantastico. Esce tra poco il film su Ibra, abbiamo avuto film su Baggio e Totti, perché Del Piero no? Lo scriverei domani stesso!»

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