Hanno Detto
Galderisi: «Due punti persi con la Fiorentina, c’è una cosa che è mancata alla Juve. Thuram con queste condizioni diventa uno spettacolo» – ESCLUSIVA
Galderisi, ex attaccante bianconero, ha così parlato del pareggio con la Fiorentina e non solo in esclusiva a Juventusnews24
La Juve si butta via e anche contro la Fiorentina non riesce ad andare oltre il pareggio. All’Allianz Stadium è un altro 2-2, con i bianconeri che restano staccati dai primi posti. Di questo, e non solo, ha parlato in esclusiva per Juventusnews24 l’ex attaccante bianconero Giuseppe Galderisi.
Quanto rammarico c’è dopo una gara come quella di ieri in cui la Juve aveva praticamente portato a casa tre punti importanti?
«Era una partita sotto il controllo della Juve. Però la Fiorentina è una squadra che non si arrende mai e se le dai il modo di esprimersi poi si crea le proprie possibilità. I bianconeri avevano la partita in mano, secondo me sono altri due punti che se ne vanno e deve esserci inevitabilmente tanto rammarico».
A cosa sono dovute le difficoltà di questa squadra? E’ giusto dire, come fanno alcuni, che manchi la mentalità da Juve?
«Quella di ieri era una partita da chiudere e la Juve ha le qualità per farlo. Ma in questa prima parte di stagione molte altre partite andavano chiuse e non è stato fatto. Poi due punti buttati di qua, due punti buttati di là ti comportano un po’ di frenesia e insicurezza e questo si ripercuote sui giocatori. La Juve mi ha dato l’impressione di poter fare un’altra rete, con giocatori come Conceicao e Vlahovic bisogna lavorare di più sulla cattiveria».
Quanto stanno pesando anche gli infortuni?
«In una stagione gli infortuni ti possono cambiare un momento. C’è una rosa importante, ma allo stesso tempo mancano alcuni giocatori fondamentali. Quando rientrerà servirà tantissimo uno come Milik, che può giocare con Vlahovic o al suo posto. Gli allenatori poi hanno il compito di organizzare la squadra in fase di non possesso e in fase di costruzione, per mettere il campione nelle condizioni di poter fare la differenza. C’è bisogno di questo».
Se dovessimo stilare un primo bilancio sulla Juve di Thiago Motta quale sarebbe?
«Io credo che a Torino non siano contenti, a partire da Thiago Motta stesso. Tanti punti buttati che stanno lasciando la squadra indietro, ma quella non è la posizione della Juventus. Penso però che sarà un girone di ritorno diverso, in cui la squadra raccoglierà quanto non ha fatto fino ad ora».
Quale deve essere adesso l’obiettivo? Si può ancora parlare di lotta per lo Scudetto?
«Credo la Juve non pensi allo Scudetto, quanto più ad entrare nelle prime quattro, che al momento sarebbe come uno scudetto. Si stanno gettando le basi per una crescita futura, ha un’allenatore con una sua idea di calcio, ma non raccoglie quello che si aspettava. Quello che non deve fallire è comunque la qualificazione alla Champions. Poi il campionato è ancora lungo, ma ad oggi quello è l’obiettivo».
Kean può essere un rimpianto come dicono alcuni o secondo lei a Firenze ha trovato la sua dimensione?
«Rimpianti nel calcio possono essercene fino a un certo punto. Alla Juve fu uno dei più precoci ad esordire, ricordo che tirarono in ballo anche me perchè esordii presto, ma forse non ha trovato quello che gli serviva. A Firenze fa la differenza, è amato, sostenuto e i gol che fa lo aiutano a crescere. Aveva bisogno di una piazza così per diventare più forte, magari a Torino non ha trovato la giusta fiducia per esprimersi al meglio».
La sorprende la prestazione di Thuram a prescindere dalla doppietta?
«Thuram l’ho visto la prima volta quando andai a trovare Farioli a Nizza, praticamente siamo di famiglia. Andammo a cena con Farioli e il suo collaboratore Cavalletto e mi chiese se secondo me Thuram poteva fare il salto di qualità. Io risposi che poteva farlo in una grande squada e con grandi giocatori attorno a lui. Così può fare molto bene. Poi lui ha dinamicità, forza e sa come recuperare palla. Se prende fiducia e confidenza individualmente diventa uno spettacolo. Ieri è andato con un passo diverso e solo così potevi bucare la Fiorentina».
Gennaio vuol dire anche mercato: secondo lei la Juve su cosa dovrebbe intervenire?
«Ci si baserà molto sugli infortuni. La Juve ha bisogno di un sostituto di Vlahovic, che per me è un grandissimo attaccante e in giro ce ne sono pochi migliori. Se manca lui adesso devi giocare con un falso 9, ma se rientra Milik è perfetto per questo gioco. Dietro poi non so, ma dico che la Juventus deve fare dei colpi di grandi qualità, prendere per prendere non serve. A gennaio comunque non cambi totalmente, devi più che altro consolidare. Per il resto si vedrà in estate, magari anche con la qualificazione alla Champions».
Parlando invece di Nazionale, Spalletti e gli azzurri possono guardare ora con fiducia al futuro dopo il flop dell’Europeo?
«Assolutamente si. Siamo usciti con le ossa rotta e distrutti anche moralmente, tanto che lui disse che aveva fatto fatica a dormire. Abbiamo sofferto tutti per quanto successo, ma nel calcio leggere i momenti di difficoltà ti aiuta a non sbagliare dopo. C’è stato un cambio incredibile che ha portato a risultati importanti. Adesso serve che vengano fuori i giocatori importanti davanti, perchè abbiamo nel complesso una buona squadra. Certo, non abbiamo i Paolo Rossi, i Bettega o i Tardelli, ma abbiamo organizzazione e volontà per poter fare bene».
Si ringrazia Giuseppe Galderisi per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa stagione