Galderisi: «Juve-Milan di Coppa Italia? Dimenticatevi di 4 mesi fa»
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Galderisi: «Juve-Milan di Coppa Italia? Dimenticatevi di 4 mesi fa» – ESCLUSIVA

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Giuseppe Galderisi, tecnico e doppio ex di Juve-Milan, parla in esclusiva su JuventusNews24.com

Giuseppe “Nanu” Galderisi parla in esclusiva su JuventusNews24.com in qualità di doppio ex di Juve-Milan, semifinale di ritorno di Coppa Italia. Le dichiarazioni dell’attuale allenatore della Vis Pesaro.

Galderisi, ci siamo. Venerdì c’è Juve-Milan di Coppa Italia: si torna al calcio giocato anche in Italia…
«Era arrivato il momento di ripartire. Sento tanta gente che chiacchiera, si crea solo confusione. Ognuno deve fare il proprio e se si è deciso di riprendere significa che ci sono le condizioni per farlo. La ripartenza è fondamentale per il mondo de calcio e per tutto quello che gli gravita attorno».

Le porte chiuse, oltre a non essere un bello spettacolo, sono così debilitanti per i giocatori in campo?
«Ho giocato negli stadi vuoti, è tutta un’altra cosa. Ma mi auguro che presto i tifosi possano tornare ad affollare le tribune, in maniera graduale. Vedo in giro tante manifestazioni, non credo sia un problema eccessivo far entrare 20.000 persone in un impianto da 60.000 posti. Credo sia un passaggio importante, basterebbe garantire le giuste distanze. Il calcio è fatto per i tifosi e senza di loro viene tutto meno». 

È così complicato immaginarsi Juve-Milan?
«Sarà qualcosa di inatteso, tutti gli allenatori stanno programmando qualcosa ma è difficile fare delle previsioni ora. Io sono molto curioso. Dobbiamo dimenticare quello che è successo 4 mesi fa, sarà tutto nuovo. C’è una condizione fisica da riprendere, la preparazione era tutta da rifare. Penso comunque che, almeno all’inizio, l’approccio mentale farà la differenza più delle gambe».

Una favorita la si trova almeno?
«La Juve. Le 5 sostituzioni le daranno una grande mano. Logicamente chi ha una rosa importante godrà di qualche vantaggio. I bianconeri hanno una qualità superiore e un organico più variegato. Hanno la qualità dalla loro e poi c’è Cristiano Ronaldo, sempre determinante nelle fasi decisive delle competizioni Il Milan mi dà l’impressione di essere in un momento di confusione: si parla di un nuovo allenatore e questo non aiuta. Poi conosco molto bene Pioli e il suo staff e sono convinto che staranno lavorando al massimo. Ma a livello ambientale è una situazione che può recare delle difficoltà».

Assenze ce ne saranno da ambo le parti: quali peseranno di più?
«Pesano molto più quelle del Milan. Ibra aveva portato spavalderia. La Juventus ha la possibilità di far riposare i giocatori non al meglio e di sostituirli in maniera più che importante. Ha grandi campioni da alternare. Manca Higuain ma Sarri deve solo decidere con chi giocare al suo posto».

Ha citato Higuain… Da ex attaccante lo lascerebbe andare così facilmente?
«No. È un signor giocatore, prima di liberarsene serve un sostituto all’altezza. Higuain ha sempre fatto bene, tolto il periodo post Juve tra Milan e Chelsea. Il feeling con Sarri è al top, in questo finale di stagione sarà importante e darà il suo contributo».

Dybala è da considerarsi a tutti gli effetti un campione fatto e finito?
«Mai pensare di essere arrivato. Deve diventare ancora più determinante. Con un Maestro come Sarri può migliorare divertendosi. Negli ultimi metri le sue squadre hanno sempre tempi di gioco fantastici. È naturalmente già un profilo di spessore internazionale, ma può diventare ancora più forte».

La Juventus di Sarri: più sì o più no sino a questo momento?
«Assolutamente più sì. Io sono innamorato di Sarri, dai tempi in cui lo affrontavo in C2. È un Maestro. Mi piace la sua passione e la sua dedizione per il lavoro. Mi sembra che anche in casa Juve lo apprezzino molto. C’è solo da capire che ai calciatori serve tempo per assimilare nuove dinamiche di gioco, la mentalità e risultati invece sono quelli di sempre. Chissà che in questi mesi non possa arrivare davvero qualcosa di importante».

Cosa significa la Juventus per Nanu Galderisi?
«Io sono cresciuto nella Juventus. Sono arrivato in Prima Squadra all’età di 14-15 anni. È stato un momento in cui mi sono trovato a giocare con i calciatori che fino a un paio di anni prima vedevo solo nelle mie figurine. Per me la Juve ha rappresentato una crescita umana e calcistica. Sono cresciuto sotto Trapattoni, Boniperti, uomini eccezionali. Grazie a loro ho acquisito questa mentalità vincente e mi sono portato dietro valori importanti».

I tifosi della Juventus l’hanno sempre adorata
«Mi hanno sempre amato, hanno coniato dei cori appositi per me. Io giocavo per il piacere della gente, e loro mi hanno ricambiato con un amore incredibile. Ero un po’ il cocco della tifoseria, tutti erano innamorati di quello che ho fatto in Primavera e in Prima Squadra. Sono fiero del legame che sono riuscito ad instaurare con loro».

Si ringrazia Giuseppe Galderisi per la disponibilità e la gentilezza mostrate in occasione di questa intervista

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