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Galeone, retroscena su Allegri: «Non dico quali squadre ha rifiutato. Lui all’Inter…»
Giovanni Galeone, allenatore, ha parlato di Massimiliano Allegri e dell’ipotesi Inter per il suo futuro. Le dichiarazioni
Giovanni Galeone, maestro di Massimiliano Allegri, ha parlato a La Stampa. Le sue dichiarazioni.
CAPELLO – «Io mi diverto come un matto a vedere le smorfie di Fabio, intendo Capello, che quando sente certi commenti troppo grossolani fa una strana smorfia col naso, forse per impedirsi di aprire la bocca. Ma quale mio calcio? Si è mai sentito un maestro vero come Liedholm dire il mio calcio? E poi i numeri, le percentuali di possesso palla».
SARRI – «Ho sentito una sera Sarri rivendicare il 72 per cento. Ma il problema mi sembra il restante 28 in cui la palla l’hanno gli altri: che è poco, ma è bastato alla Juve per subire 43 gol come non succedeva dalle guerre puniche. Il calcio di Gasperini, la riproposizione di una calcio antico e ovviamente riadattato? Potrei citare Klopp, che ha compiuto la stessa operazione in Germania e poi meglio in Inghilterra. Ma Gasperini l’ha fatta rivisitando il calcio all’italiana, riveduto e corretto in senso offensivo. Sempre in avanti, sempre in velocità, astenersi titic-titoc: o usarlo al momento di rifiatare, con la palla nei piedi del Papu o di Ilicic. L’Atalanta ha segnato 98 gol: e solo in due partite su 38 è andata in bianco. Questi sono i numeri che contano, che pesano nel calcio. Non le pugnette del possesso-palla».
ALLEGRI – «Io lo sento spesso. E lui con me ha confidenza. Proprio per questo non le sto a fare l’elenco delle squadre che ha rifiutato: per correttezza innanzitutto, ma anche per risparmiarmi un’emicrania. Adesso mi par di capire che… Va all’Inter? Questo l’ha detto lei, anche se io ne sento parlare da un po’. Diciamo che se Allegri riuscisse a vincere con l’Inter sarebbe il primo a completare il trittico con Juventus e Milan. E diciamo anche che io una sparata come quella di Conte contro la società non l’ho mai sentita nella vita. Dopo 200 milioni di roba, o giù di lì».