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Gambelli: «L’odio verso la Juve non è più sopportabile, la polemica della Lazio è senza senso» – ESCLUSIVA

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Gambelli: «L’odio verso la Juve non è più sopportabile, la polemica della Lazio è senza senso». L’intervista – ESCLUSIVA

La Juve ha vinto e convinto contro la Lazio, conquistando sabato scorso la prima vittoria stagionale allo Stadium e il secondo posto in classifica dietro l’Inter. Lo scrittore, tifoso e piccolo azionista bianconero Riccardo Gambelli, in esclusiva a Juventusnews24, analizza il successo della squadra di Allegri nel segno di Chiesa e Vlahovic e non solo. Ecco le sue parole.

Che giudizio dà alla vittoria della Juve contro la Lazio per 3-1?

«E’ stata sicuramente la partita più bella della gestione Allegri dal giorno del suo ritorno. La Juve è stata aggressiva per quasi tutta la partita e ha costruito molto. I centrocampisti hanno fatto un grandissimo lavoro. Miretti e Locatelli sono stati eccellenti come mai prima. La prestazione è stata notevole. L’unico errore è stato di Bremer che ci è costato un gol e questo deve far capire alla squadra che non si deve mai mollare. Certo, non è facile tenere il ritmo avuto dalla Juve per 90 minuti, ma nei momenti di pausa bisogna cercare di non commettere certe leggerezze come quella di Bremer che ha rimesso in gioco la partita. Meno male poi ci ha pensato Vlahovic…».

I protagonisti sono stati proprio il serbo e Chiesa. Possono fare anche meglio di così?

«Chiesa e Vlahovic hanno fatto due grandi prestazioni e dobbiamo sperare che possano reggere per tutta la stagione. Poche squadre in Italia hanno due attaccanti così e secondo me loro possono essere l’arma in grado di fare la differenza per la Juventus. L’anno scorso si sono visti molto poco insieme e non erano al 100%. Poi Chiesa veniva utilizzato in un altro ruolo, a volte faceva anche il terzino… Quest’anno Allegri lo sta utilizzando nella sua vera posizione da seconda punta laterale. L’intesa tra lui e Vlahovic si può sempre migliorare, ma sono sulla buona strada».

Juve Lazio, purtroppo, si è portata dietro anche delle polemiche. Come commenta Gambelli questa situazione?

«L’istigazione alla violenza non è in uno striscione allo stadio o in un coro di sfottò al bar, ma in un articolo di un giornalista-ultrà o nel silenzio stampa della Lazio che perde una partita sacrosanta dove non ci sono episodi da contestare. La palla di McKennie è stata giudicata ok dal Var, il regolamento parla chiaro. Il silenzio stampa della Lazio è veramente grave, la polemica non ha senso. Tra l’altro ci sono state sei ammonizioni contro la Juve e solo una contro la Lazio quando poi nel primo tempo la Lazio ha “menato” a destra e sinistra. Se qualcuno deve lamentarsi, allora è la Juventus. Fare silenzio stampa per seminare la cultura del sospetto e la caccia alle streghe contro la Juve non va bene. Il livello di odio verso la Juve ha raggiunto livelli non più sopportabili. La colpa è di certi media e delle istituzioni. La società Juve ogni tanto dovrebbe farsi sentire, ma sappiamo che vuole parlare sul campo ed è superiore».

La sorpresa di questo inizio di stagione è McKennie?

«McKennie tatticamente sulla fascia destra ha fatto grandi partite. Il gol di Chiesa è merito di lui con quell’uno-due veloce con cui si mette l’attaccante o il centrocampista davanti alla porta che sono mancati tanto l’anno scorso. Speriamo di vedere spesso in questa stagione, l’azione è stata spettacolare. Ha fatto una bella prestazione, dovrebbe farla sempre. Ricordiamoci anche che c’è Weah che su quella fascia potrà dire la sua».

Quale è la novità principale della Juve dopo queste 4 partite?

«La pressione alta è la più bella novità insieme alla concentrazione e l’intensità. Mi pare che i centrocampisti giochino più in verticale rispetto all’anno scorso quando si faceva un gioco orizzontale che non portava a niente. Ora i centrocampisti quando hanno palla sanno già dove darla e possono giocarla di prima anticipando gli avversari. Chi affronta la Juve gioca tutta schierata nella propria metà campo e quindi è più difficile fare gioco, però quest’anno i centrocampisti stanno velocizzando le azioni e quindi gli attaccanti hanno più possibilità di fare gol».

Lo Stadium finalmente è tornato a cantare e sostenere la squadra come si deve. Quanto sono importanti i tifosi?

«La cosa bellissima è stata il ritorno del tifo caldo. Io ero allo Stadium per Juve Bologna e purtroppo sembrava di essere un salotto silenzioso. Sabato dalla tv ho sentito un tifo per 90 minuti. Quando poi si gioca bene e si vince è normale che Allegri prenda gli applausi. Deve continuare così».

Passando alle questioni extracampo, che idea si è fatto sulle parole di Bonucci riguardo l’addio del difensore alla Juve?

«Il caso Bonucci a me interessa zero. Quando un giocatore va via dalla Juve può dire tutto quel che vuole. Lui ha fatto causa esagerando, ma se la deve vedere la società per questa cosa. Secondo me se ne sta parlando troppo di Bonucci, lui non fa più parte della Juve come ha fatto Cuadrado. Loro state colonne della Juve, ma non ci sono più. Io ho visto andare via Robeto Baggio, Zidane, Ibrahimovic e altre stelle, mettendomi l’anima in pace. Tutta la telenovela Bonucci non mi interessa e non capisco perché se ne parli così tanto. Non esistono più le bandiere e lui ormai è un ex della Juve. Le cose che ha detto non mi fanno ne caldo ne freddo».

E su Pogba cosa pensa Gambelli?

«Pogba ha commesso una leggerezza. Sembra abbia preso un medicinale con testosterone che negli Stati Uniti non è vietato, mentre in Italia si. E’ stata una leggerezza di un giocatore che anche con la testa non è più lui. Io ho combattuto per anni per riaverlo alla Juve perché al 100%, per me, è il centrocampista più forte che c’è, come abbiamo visto negli spezzoni di partite che ha giocato. Però un giocatore deve avere anche la testa e ho paura che Pogba non ci sia più molto. Se uno sa che in Italia il testosterone è vietato e assumi un medicinale che lo contiene su consiglio di un medico di fiducia, vuol dire che non rispetti la società. Io mi aspetto risultati confermanti dalle controanalisi e penso che la Juve lo metterà fuori rosa con stipendio minimo».

Ultima domanda. Saranno Inter e Juve a giocarsi lo scudetto?

«Vedo l’Inter favorita dopo la partita col Milan anche se, nessuno lo dice, in occasione del primo gol ci poteva stare un fallo di Thuram su un avversario da cui è scaturita l’azione della rete. La verità va detta, ma nessuno ne parla perché c’è da parlare della palla di McKennie…Detto questo l’Inter ha nettamente vinto la partita. E’ favorita perché ha un centrocampo forte e come si sa chi ha un centrocampo forte arriva prima alla fine. La Juventus potrebbe essere una sorpresa. Il Milan è da vedere, con l’Inter non mi è piaciuto per niente e ha tanti giocatori nuovi da assemblare insieme. Il Napoli stenta, secondo me il cambio di allenatore è stato determinante. Per ora non regge il passo di Inter e Juve».

Si ringrazia Riccardo Gambelli per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista

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