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Genoa Juve: le tre cose che non hai notato

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Genoa Juve: le tre cose che non hai notato del match del Ferraris. Gli episodi curiosi sfuggiti all’attenzione dei più

Genoa-Juve: le tre cose che non hai notato. Oltre al gol mangiato da Kean nel finale e al conseguente centro dagli undici metri di Criscito valso tre punti fondamentali nella corsa salvezza del Grifone.

1. Dybala a colloquio con Miretti che…

Dopo pochi minuti nel corso del primo tempo Dybala, capitano nella serata di Marassi, ha dato subito qualche indicazione al giovane Miretti per mettere la Juventus nelle migliori condizioni possibili per poter trovare la via della rete: «Vienimi dietro» gli ha detto l’argentino. Miretti riceve il messaggio e sforna un’altra grande prova tra i grandi. E chissà che con la serata di ieri non si sia conquistato un posto in pianta stabile in prima squadra anche e soprattutto in vista della prossima stagione.

2. Dybala lascia il segno e Nedved reagisce così

Al minuto 48′ la Juventus è passata in vantaggio grazie ad un capolavoro insolitamente di destro di Paulo Dybala. Una conclusione potente e precisa che non ha lasciato scampo a Sirigu. L’argentino si è poi lasciato andare ad un’esultanza sicuramente meno contenuta rispetto alle ultime, il tutto sotto gli attenti occhi dei vertici della dirigenza bianconera. Subito dopo la rete dell’argentino le telecamere pescano i volti di Nedved e Cherubini nella tribuna del Ferraris: in particolare, il vicepresidente ha sorriso e annuito al gol della Joya, voltandosi poi verso Cherubini e parlottando qualcosa con la mano a protezione della bocca. E chissà quale sarà stato il suo commento a riguardo.

3. Panchina rovente

Con il passare dei minuti cresce la pressione del Genoa e aumentano sempre di più le difficoltà dei bianconeri. Una situazione di sofferenza che si riversa poi anche nei pressi della panchina della Juventus, in cui sono due gli episodi degni di nota. Il primo riguardante il cambio di Miretti che sarebbe stato consigliato da Allegri dallo stesso Bonucci (qui tutti gli aggiornamenti). Il secondo invece vede protagonista Vlahovic: il serbo, consapevole di aver fornito una prestazione al di sotto delle aspettative, si è seduto sconsolato e visibilmente deluso in panchina dopo una gara tutt’altro che esaltante per lui.

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