Hanno Detto

Giaccherini non ha alcun dubbio: «La Juve perde qualcosa dal suo addio»

Pubblicato

su

Emanuele Giaccherini, ex centrocampista della Juve, ha rilasciato un’intervista, parlando di alcuni temi in casa bianconera

Intervistato da Libero, Emanuele Giaccherini ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

DOVE PUO’ ARRIVARE L’ITALIA – «Possiamo arrivare fino in fondo. Abbiamo tutte le carte in regola per vincere l’Europeo, ne sono convinto. Negli ultimi due anni siamo imbattuti e abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Bravissimo il ct Mancini a creare il giusto mix tra giovani talenti come Barella e Locatelli e il gruppo storico dei Bonucci e Chiellini».

FAVORITE – «La Francia per organico resta la squadra da battere. Un tridente di diamanti come Mbappé-Benzema-Griezmann non ce l’ha nessuno. Idem una coppia come Kanté-Pogba a centrocampo. Però non si vince solo con i talenti, serve anche la fame giusta».

RICORDI IN NAZIONALE«Sicuramente l’esordio in Nazionale contro la Spagna, Campione del Mondo e d’Europa in carica alla prima di Euro 2012, e la vittoria contro la Germania in semifinale. Del 2016 mi porto dentro il gruppo che avevamo creato, davvero fantastico e affiatatissimo. A livello personale poi il gol segnato al Belgio nella vittoria per 2-0».

NUOVO GIACCHERINI IN NAZIONALE «Dico Barella. Nicolò ha fisicità, tecnica e tempi di inserimento inserimento pur non essendo un gigante si fa sentire a centrocampo anche sul piano fisico».

ADDIO CONTE INTER – «Sinceramente non me l’aspettavo, ma credo che il mister abbia le sue motivazioni. Conte vuole sempre lottare per vincere e stare in alto, in questo momento la società nerazzurra non glielo poteva garantire…È stato l’artefice dello scudetto dell’Inter come del ciclo di scudetti della Juve: perdono tanto senza il mister. Inzaghi eredita comunque una squadra che gioca a memoria e con una mentalità vincente, può proseguire nel solco di Antonio».

SENTIRSI SOTTOVALUTATO«Sinceramente sì. Di me si è parlato solo dopo il gol al Belgio a Euro 2016, però prima di quella partita avevo vinto due scudetti alla Juve, giocato un Europeo e una Confederations Cup da protagonista. Mediaticamente sono sempre stato un po’ snobbato, ma gli allenatori, vedi Prandelli e Conte, invece mi hanno sempre dato fiducia e valorizzato».

PARATICI – «Fabio è uno dei direttori più bravi in circolazione. Dal suo addio la Juve perde qualcosa visto che dei 10 anni di vittorie lui è stato uno dei promotori principali con le sue scelte di mercato. Sono convinto possa fare molto bene in Premier».

Exit mobile version