Giannichedda: «Vlahovic da Juve. Scudetto? Ha ragione Allegri» - ESCLUSIVA
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Giannichedda: «Vlahovic da Juve. Scudetto? Ha ragione Allegri» – ESCLUSIVA

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Giannichedda: «Vlahovic bomber vero, è da Juve: sarebbe un innesto azzeccato. Scudetto? D’accordo con Allegri» – ESCLUSIVA

Giuliano Giannichedda è intervenuto in esclusiva ai microfoni di JuventusNews24 per fare il punto sulla situazione in casa Juventus e sulle possibili prossime mosse di mercato. Di seguito le parole dell’ex centrocampista che in passato ha vestito anche la maglia bianconera.

Dopo l’incoraggiante vittoria a Roma contro la Lazio la Juve è caduta in maniera roboante in casa dei campioni d’Europa del Chelsea. È un passo indietro che potrà avere ripercussioni?

«Dopo aver conquistato una bella vittoria a Roma contro la Lazio, la Juve non poteva pensare di andare a Londra e dominare il gioco contro il Chelsea. Quella bianconera era ed è sicuramente una squadra in crescita, ma non una Juve stratosferica e con un gioco sfavillante. È una formazione in ripresa e che sta recuperando i suoi uomini migliori. A Londra c’è stato un passo indietro anche perchè di fronte avevano una squadra molto forte che in questo momento è superiore. 4-0 è un risultato pesante, ma quando giochi contro squadre superiori e queste stanno al 100% sia mentalmente che fisicamente il divario viene fuori. In questo momento la Juve è sotto alle prime squadre d’Europa».

La Juve può ancora competere per lo scudetto secondo lei? Quali sono le squadre al momento più accreditate per la vittoria finale?

«Competere per lo scudetto è dura perchè i punti sono tanti e le squadre davanti vanno fortissimo, giocano bene e hanno giocatori molto validi. Io sono d’accordo con Allegri quando dice che l’obiettivo della Juve è quello di vedere non la prima della classifica ma quella subito davanti. È giusto così: bisogna ragionare in questo modo e pensare che in questo momento per la Juve l’obiettivo da qui a dicembre è avvicinarsi al quarto posto. Per lo scudetto la vedo molto difficile anche perchè davanti non c’è solo una squadra su cui bisogna provare a rimontare, ma sono tre (Napoli, Milan e Inter ndr) e tutte hanno dimostrato di star bene e avere giocatori importanti. Sarà difficile prendere loro punti in classifica».

Tornando indietro avrebbe confermato Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus o pensa che il ritorno di Allegri sia stata la scelta migliore da parte della società?

«Sono dinamiche del calcio italiano. Io sono sempre dell’avviso che al di là di Allegri, Pirlo e Sarri, se c’è un progetto questo va portato avanti. La Juve quest’anno ha cambiato tanto, anche in area dirigenziale, e da questa stagione non ha più il giocatore più forte in Europa. Quasi tutti hanno detto che Ronaldo condizionava la squadra, ma lui è uno che ti fa un gol a partita. In questo momento quel giocatore non c’è e la Juve sta soffrendo un po’ di più. Tutte le prime squadre della classifica hanno attaccanti che hanno già segnato molto, mentre alla Juve questo non c’è. In Italia a livello tattico siamo i più bravi e se non hai i giocatori in grado di sbloccare le partite in qualsiasi momento quando gli spazi per colpire sono pochi non vai tanto lontano. E così sta succedendo alla Juve: manca sempre quel giocatore che può farti la differenza. La stava facendo Dybala: anche se gioca lontano dalla porta è un calciatore imprescindibile per la Juve».

A proposito di bomber: Vlahovic può essere un buon rinforzo per la Juventus in vista delle prossime sessioni di mercato?

«Sicuramente Vlahovic è un bomber vero, è un giocatore che ha dimostrato di voler crescere e confrontarsi con le squadre forti. Per la Juve sarebbe un innesto azzeccatissimo, ma dall’altra parte c’è una Fiorentina che non vuole darlo via facilmente perché è un giocatore giovane. Questo colpo farebbe parte della programmazione. Vlahovic è un 2000, e se arriva e non fa gol ogni domenica non è un errore averlo preso: ci vuole programmazione e tempo. Secondo me è il giocatore giusto per la Juve».

La dirigenza bianconera sembra voler rinunciare a Ramsey e Rabiot già a partire da gennaio. Condivide questa scelta? Pensa sia stato un errore metterli sotto contratto?

«Purtroppo parlare dopo è sempre facile. Secondo me sono due giocatori importanti. Rabiot è un ottimo centrocampista, anche se forse è criticato un po’ troppo. Quando è arrivato in Italia non giocava da tanto tempo per le questioni legate al non rinnovo con il PSG, perciò ha dovuto ambientarsi e ritrovare allo stesso tempo un po’ di condizione fisica. L’anno scorso giocava in modo diverso e non ha ricoperto il suo ruolo, quest’anno invece sta facendo abbastanza bene. Non è un calciatore che ti ruba l’occhio e fa la differenza, ma deve essere inserito in un contesto che funziona. È un giocatore stimato in Europa, e per questo potrebbe rappresentare una buona plusvalenza per la Juve che potrebbe a quel punto reinvestire il tesoretto. Ramsey purtroppo a causa di tanti problemi fisici non ha reso come ci si aspettava. Certi giocatori devono fare nell’arco del campionato dalle 30 alle 35 presenze, altrimenti poi è giusto fare altre valutazioni».

In vista di gennaio sembrano chiare le intenzione della Juventus: dare ad Allegri un centrocampista in grado di alzare il livello della mediana bianconera. Tra i tanti nomi circolati, quale sarebbe secondo lei il più conveniente per questa squadra?

«Dipende sempre da che idee ha la società. Zakaria del Borussia Monchengladbach è un ottimo giocatore, giovane e che può dare fisicità. È un calciatore anche molto ambizioso: ho letto che vuole andare in squadre importanti, perciò può essere un buon rinforzo per la Juve. Bisogna sempre vedere se la Juve ha come priorità un giocatore di questo tipo o magari un regista, che in questo momento diventa difficile trovare. Jorginho o giocatori di questo calibro farebbero però sicuramente comodo. Witsel è un giocatore importante e d’esperienza. Nonostante non sia più giovanissimo, per giocare in Europa ma anche nel campionato italiano c’è bisogno di giocatori pronti e che abbiano caratura internazionale. C’è bisogno di giocatori di sostanza e che abbinino qualità e quantità».

Si ringrazia Giuliano Giannichedda per la disponibilità e la cortesia dimostrata in occasione di questa intervista

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