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Giannichedda: «Juve costruita per VINCERE, ma TROPPE critiche a Vlahovic. E c’è un bianconero che mi ha SORPRESO» – ESCLUSIVA
Giuliano Giannichedda, ex centrocampista, ha parlato in esclusiva a Juventusnews24 di alcuni temi sull’attualità bianconera
Torna a vincere anche in campionato la Juve, che passa 3-0 in casa del Genoa grazie anche alla doppietta messa a segno dal ritrovato Dusan Vlahovic. Di questo, e non solo, ha parlato l’ex centrocampista bianconero Giuliano Giannichedda in esclusiva per Juventusnews24.
Che idea si è fatto su questo inizio di stagione? E’ una Juve che o vince con un grande scarto o fa fatica a segnare.
«A livello difensivo ha trovato la quadratura, al di là di chi gioca o meno, e questo è un punto a favore di Motta e di tutta la squadra. Sono tutti compatti e si sacrificano l’uno per l’altro. A livello offensivo a volte riescono delle cose e altre meno, però non dimentichiamo che è tutto nuovo, ci sono giocatori nuovi, un modo di giocare nuovo… Serve tempo, ma la Juve è costruita per vincere ed è giusto che ci provi».
Molto criticato è stato Dusan Vlahovic prima della doppietta di Genova. Secondo lei non sono eccessive le aspettative che si hanno su questo giocatore?
«I numeri parlano per Vlahovic, però lui anche deve farsi aiutare. Questo significa che in ogni partita, dentro di lui, a me sembra che debba sempre dimostrarsi che merita quella maglietta. Deve essere più tranquillo e consapevole, giocare per la squadra e in maniera serena, tutti gli danno fiducia. La responsabilità che si sente addosso è troppa, è giocatore importante si, ma non deve mettersi addosso tutto il peso della Juve. Lui è il numero 9 ed è giusto che sia il finalizzatore, come è giusto anche che qualcuno faccia notare che non segna in determinate partite, ma il suo lavoro lo fa sempre con determinazione».
Quanto può essere fondamentale uno come Conceicao nell’aiutare Vlahovic?
«E’ un giocatore importante, che ti dà quello che gli altri non hanno. Un giocatore che ha determintae caratteristiche ed è unico, perchè anche negli ultimi 30 minuti ti dà vivacità, punta l’avversario, crea la superiorità numerica e per gli altri diventa un problema. E’ un ottimo acquisto».
Rimanendo sui nuovi acquisti, si aspettava che Douglas Luiz e Thuram avessero queste difficoltà nel prendersi il posto da titolari?
«Sono i due acquisti che, con Koopmeiners, hanno rinnovato in maniera eccezionale il centrocampo, un reparto dove dopo l’anno scorso ci si aspettava il cambiamento. Però anche Locatelli è un ottimo giocatore e merita di trovare spazio. Loro non si discutono perchè sono molto forti, ma sono stati frenati un po’ da piccoli infortuni, che a volte non ti fanno prendere la forma al massimo. Poi vengono da un campionato diverso rispetto a quello italiano, specialmente a livello tattico. Per me poi, l’ultima volta che sono entrati, sono entrati bene. Non si possono discutere».
Si aspettava che McKennie potesse trovare così tanto spazio dopo le voci di cessione dell’ultima estate?
«Mi fa piacere sia rientrato alla grande, ha caratteristiche uniche per il centrocampo. Il tema cessione era appunto dovuto solo alle questioni del rinnovo, perchè McKennie si è sempre impegnato. Ha caratteristiche precise, è un giocatore di inserimento, che ti riempie l’area e può essere importante come dimostra. Ha fatto bene la Juve tenerlo».
Qual è il suo giudizio su Koopmeiners fin qui?
«E’ un giocatore forte. Tanta presenza, sa far tutto perchè quando c’è da andare in pressing trascina tutti dietro, sa calciare in porta, dà sostanza… Forse a livello tecnico si vede poco, ma appunto dà tanta sostanza. Che avrebbe avuto questo impatto non lo avrei mai detto, mi sarei aspettato qualche difficoltà in più ma non è stato così».
Dove collocherebbe questa Juve nella lotta Scudetto? Vede altre squadre favorite?
«Per rosa e perchè ha cambiato poco l’Inter rimane la favorita, però questa Juve, con questa determinazione, può dare veramente fastidio. La Juve deve puntare sempre al massimo, poi cambiando tanto nessuno se lo aspetta. Per per i giocatori che ha può dire comunque la sua».
L’Italia si è rimessa sui binari giusti dopo il flop dell’Europeo?
«Spalletti è arrivato in un mondo completamente diverso, a livello di giocatori bisogna vedere chi c’è perchè non siamo l’Italia di qualche anno fa, la riflessiona va fatta là. Spalletti è l’uomo giusto, un grandissimo allenatore e l’unico che ci può portare fuori da queste problematiche. Poi in campo non va lui, i giocatori devono giocare in un certo modo».
Si ringrazia Giuliano Giannichedda per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa occasione