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Girelli a Casa con la Juve: «I miei genitori sono contenti di vedermi a casa»

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Girelli a Casa con la Juve: le parole dell’attaccante della Juventus Women nella puntata odierna con Claudio Marchisio

Torna l’appuntamento con il format ‘A Casa Con La Juve’, visibile sul canale Youtube bianconero. I protagonisti della puntata di oggi, condotta da Claudio Zuliani ed Enrico Zambruno, sono stati Claudio Marchisio e Cristiana Girelli.

L’attaccante della Juventus Women ha svelato le curiosità legate alla sua carriera e alla stagione attuale, rispondendo alle domande dei conduttori e dei tifosi.

A CASA «Sono a casa dei miei genitori a Brescia, gli unici felici di questa quarantena perchè possono vedermi 24 ore su 24 e non capita spesso. Se stiamo a casa tutti ne usciremo bene. Questa convivenza forzata sta diventando particolare. Io ho due cani, un rottweiler di 9 anni che di recente ho dovuto portare al veterinaio urgentemente, ed ho anche un barbocino».

MOMENTO PIU’ BELLO ALLA JUVE – «Potrei dire anche io il primo Scudetto ma mi differenzio e dico la prima Supercoppa».

COMPAGNA IDEALE – «Mi piacerebbe giocare con Vivianne Miedema».

TRIPLETTA AI MONDIALI –  «Sono stata fortunata perchè era estate e quindi difficilmente puoi sbagliare tacchetti. Difficilmente uso i tacchetti a 6 o misti, uso quelli a 13. Pallone dei Mondiali? A Vinovo dovevamo fare un servizio per la UEFA io e Bonansea. La prima cosa che ho visto è stato il pallone, lo presi in mano  e chiesi alla ragazza che gestiva il tutto se avessi potuto tenerlo. Lei mi ha detto che non poteva lasciarmelo. Così pensai che in qualche modo me lo sarei preso ai Mondiali. Ho fatto una fatica a prendermelo, perchè la UEFA non voleva lasciarmelo».

IL PIRLO – «Stavo dicendo a Claudio che ci ha giocato pure insieme. Vai in un bar di Brescia e ordini un “Pirlo” e ti chiedono se vuoi Aperol o Campari. E’ il classico spritz veronese, con vino bianco, Aperol o Campari e seltz».

PRIMA DI ENTRARE IN CAMPO – «Sono sincera, sono molto tranquilla e serena, non sono una che si agita. Se sono agitata è un brutto segno. Cerco di smorzare la tensione con la mia allegria. Quando sono a Vinovo guardo se i miei genitori sono arrivati perchè vengono da Brescia, quindi quella è la mia prima preoccupazione. Mi prometto di uscire dal campo senza rimpianti, dando tutta me stessa. Il momento più personale è quando vai a fare la doccia e hai tempo per fermarti a pensare la partita che hai appena vissuto. Quel momento, se non hai dato tutto, è più brutto della sconfitta».

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