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Girelli e Gama a EPCC: le dichiarazioni delle bianconere
Girelli e Gama a EPCC: le due calciatrici ospiti dello show di Alessandro Cattelan su Sky Uno. Le dichiarazioni
Cristiana Girelli e Sara Gama ospiti d’eccezione del programma tv “EPCC – E poi c’è Cattelan”, in onda ogni martedì alle 21.20 su Sky Uno.
Le parole di Gama
INIZI – «Ho cominciato a 7 anni con la squadra dei ragazzi. Era impossibile trovare bambini che giocassero».
GIRELLI – «Amiche? Lo pensa lei. Nel post carriera le faccio da manager e lei fa la comica».
ALLENAMENTO – «Noi eravamo pronte per giocare. Noi e il Milan abbiamo ripreso gli allenamenti, noi da subito. Ci alleniamo su turni, ancora non siamo arrivati alla fase totale. Poi non viviamo il centro, non mangiamo lì… Facciamo la doccia a casa. Non è mai scattata la fase dopo».
MONDIALE – «Un ricordo bellissimo, il nostro sogno. Dopo 20 anni siamo tornate al Mondiale, è stato veramente forte anche per come è andato. Non era per cuori deboli, col pathos. Con la Giamaica hanno scambiato la mia faccia per il pallone. Con la Giamaica Girelli ha fatto 3 gol e il problema era come li aveva fatti».
RUOLO ISTITUZIONALE – «Mi piacerebbe rimanere nel calcio come dirigente. Sono in Consiglio Federale, mi occupo della politica. C’è tanto da fare, molto da sviluppare, mancano figure dirigenziali precise. Un po’ più di donne nel sistema farebbero bene. C’è molto da fare».
MOVIMENTO – «I Mondiali hanno avuto un impatto importante. Siamo state vere e ha fatto la differenza. Ad oggi è molto cambiato il movimento, ci sono i club professionistici e possiamo fare le professioniste di fatto. Ci sono degli step da fare, c’è da diventare professionisti davvero. C’è da fare investimenti, bisogna preparare il terreno e le strutture. Noi saremo i simboli».
Le parole di Girelli
INIZI – «Ho iniziato a 6 anni. Eravamo brave a detta degli altri bambini».
GAMA – «Siamo amiche per la pelle. Lei mi cerca anche quando non siamo in campo, senza di me non sa stare. Ci chiamiamo sempre stella. In ritiro in camera insieme? È capitato. Se abbiamo raggiunto tanti traguardi è anche merito di Sara che combatte per tutti noi».
ALLENAMENTI – «Abbiamo ricominciato quando il Governo lo ha permesso».
CAMPIONATO – «Avevamo 9 punti di vantaggio. Mancavano 6 partite».
GIAMAICA – «Ho fatto la tripletta più bella del mondo. Il primo è stato un rigore, ho calciato ma il portiere non poteva uscire e ha parato. L’ho ribattuto e ho fatto gol. Il secondo è stato un po’ fortuito con mezzo inguine. Il terzo? Ho visto la palla e sono andata di testa».
STEREOTIPI – «Quando arrivavo al campo dicevano: “Ma c’è una femmina”. Poi magari mi facevano i complimenti. Ero rispettata, non ho vissuto un dramma che attualmente le bambine stanno vivendo».