Juventus Women
Giuliani racconta il suo ruolo: «Sono finita in porta per caso»
Giuliani ha ripercorso la sua carriera e ha raccontato i motivi per la quale è diventata portiere: le sue parole
PORTIERE – «Sono finita in porta per caso, perché quando ho chiesto a mio padre di diventare calciatrice, all’inizio le mie compagne non mi volevano. Dato che non ero brava a giocare fuori, mi hanno messo in porta. Ero la più alta del gruppo, non sapevo dare un calcio al pallone, non correvo, quindi non c’è ruolo migliore. Con l’evoluzione avuta del ruolo di portiere, credo che stia diventando un giocatore di movimento a tutti gli effetti. Quindi, secondo me stiamo diventando dei maratoneti. Ho sentito allenatori chiedere ai loro portieri di portare palla in mezzo ai difensori centrali e impostare l’azione; altri chiedono al portiere di giocare a due tocchi. Una cosa in comune è il fatto di essere parte integrante della squadra. La cosa che mi affascina di più è quella di dover essere in pace con sé stessi: dal punto di vista psicologico, il portiere è uno dei ruoli più difficili perché ci sono partite in cui sei quasi estraneo al gioco. Sei un giocatore a sé stante: io vedo il nostro ruolo come cercare di prevenire qualcosa, leggere la situazione prima che accada. Anche se tu non sei attivo, con la tua voce puoi prevenire azioni e parate».